Sette italiani su 10 promuovono l'informazione scientifica ricevuta durante la pandemia di coronavirus. Il 66%, in particolare,i si ritiene molto o abbastanza soddisfatto, e la percentuale cresce tra chi è laureato. Ma ad avere un ruolo da gigante nella comunicazione sul Covid-19 sono state le istituzioni stesse, che hanno preso in mano il microfono per parlare direttamente con i cittadini. La fonte di notizie ritenuta più affidabile è la Protezione Civile, mentre il presidente del Consiglio è quella prediletta dai giovani.

A confermarlo è il report "La scienza e il Covid", realizzato da un gruppo di ricerca dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo dell'Università di Urbino.

La percezione dell'utilità di tutte le fonti istituzionali online, come siti e pagine social di Governo, Ministeri e Regioni, è proporzionale al livello di istruzione degli intervistati e diminuisce con l'avanzare dell'età: è infatti il 72% dei ventenni a ritenerle utili, contro il 25% degli over 65enni.

Al primo posto tra le fonti ritenute più affidabili c'è la Protezione Civile (scelta dal 22% degli intervistati), al secondo posto ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (21%), seguite dal presidente del Consiglio e dalle testate giornalistiche nazionali (entrambi al 17%).

Nello specifico, però, il premier Conte è la fonte di informazione preferita dalle persone tra i 18 e i 44 anni, dagli uomini e da chi ha un titolo di studio elementare, mentre le testate giornalistiche nazionali sono al primo posto tra le persone più istruite. Solo il 4% del campione di intervistati, invece, ritiene amici o familiari fonti affidabili.

Osservando come la pandemia ha cambiato il modo di informarsi si nota una spaccatura tra chi ha aumentato la ricerca di notizie e coloro che non hanno cambiato il proprio modo di informarsi. Ma c'è anche un 7% di persone che ha cercato di gestire le proprie ansie decidendo di informarsi meno di prima.

(Unioneonline/v.l.)
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