È un’artista dell’acciaio con l’anima sarda dentro, una passione con cui riesce a dare forma agli oggetti e ai materiali che realizza con cura. Un autentico colpo di fulmine quello nato trent’anni fa tra il professionista turritano Daniele Salis, 47 anni, e l’acciaio inox, un incontro non proprio casuale cominciato all’età di 14 anni nel garage del padre.

L’ultimo dei suoi lavori è la chiesetta di Balai Lontano, un’opera realizzata nei particolari che rispettano i dettagli di un monumento simbolo della città di Porto Torres.

«Una delle mie più importanti creazioni è la maschera di carnevale dei Mamuthones – spiega Daniele Salis – un’opera donata, con il contributo di altri artisti, al gruppo tradizionale di Mamoiada. Utilizzando principalmente l’acciaio inox, ma anche il ferro, mi cimento nella realizzazione di oggetti a forma di Sardegna che diventano elementi di arredo o particolari per moto o ambienti».

Per la cantante Maria Giovanna Cherchi ha realizzato gli orecchini, piccoli coltelli a serramanico in acciaio al carbonio.

Attualmente team leader in un’azienda di saldature, l’artista già dal 2011 sperimenta la pirografia come nel ritratto di Andrea Parodi, donato all’amministrazione comunale che lo ha esposto nel teatro a lui dedicato.

Le tradizioni sarde sono la sua fonte di ispirazione, un’impronta impressa nelle sue sculture, realizzate piegando e battendo il metallo, adattandolo a complesse e articolate forme e applicando una fitta rete di saldature che conferiscono una particolare plasticità. Mani sapienti capaci di dare vita a tante opere “esposte”  su FerragliArt, la vetrina creata nella sua pagina Facebook. 

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