Si è celebrata a Cagliari, alla Manifattura Tabacchi, la Giornata dell’Europa che ha visto la partecipazione di oltre 400 studenti da varie zone dell’Isola. Un evento diretto a creare un momento di confronto con le nuove generazioni e al quale Bruxelles dedica particolare attenzione.

“Cerco di portare ai ragazzi un pezzettino di Europa – ha detto Massimo Temussi, autorità di Gestione del POR FESR Sardegna - Centro Regionale di Programmazione -, perché gran parte delle vostre opportunità passano da giornate come questa. Avremmo bisogno di molti più eventi come questi per far capire a che cosa servono i fondi europei. È importante sottolineare che si parli soprattutto di opportunità e non di problemi".

Sarà di 1 miliardo e 540 milioni l’ammontare del prossimo Fondo Regionale di Sviluppo Europeo in fase di analisi da parte della Commissione europea: “A fronte di una richiesta di 16 milioni di posti di lavoro, al 31 dicembre 2021 abbiamo chiuso con 1.2 milioni di offerte di lavoro che non trovano risposta nell'Unione Europea”, ha aggiunto Temussi sottolineando: “Non è vero che non c'è lavoro, le opportunità ci sono e bisogna coglierle. Molte opportunità aperte, ad esempio, riguardano l'intelligenza artificiale e la robotica. Non a caso l'Ue- ha inserito tra gli obiettivi principali quello della transizione digitale perché il digitale ha sconvolto i paradigmi del mercato del lavoro. L'Italia nello sviluppo delle professionalità necessarie al momento è ultima; a farla da padrone, in questo momento, nel contesto europeo, è la Finlandia, che ha capito prima di tutti quali sono le skills necessarie. Parliamo di lauree in materie scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. Noi abbiamo una richiesta incredibile di queste professionalità, circa il 60% delle imprese italiane ed europee chiedono questo. Cercate di essere curiosi - ha concluso rivolgendosi agli studenti - e di capire perché l'Europa chiede queste professionalità”.

Presente all’incontro anche Willybrordus Sluijters (Capo Unità DG Politica Regionale e Urbana - Commissione Europea), che parlando della spendita dei finanziamenti europei ha precisato: “Non è solo un problema italiano. Noi lavoriamo con tempi precisi: ogni sette anni bisogna spendere i soldi disponibili. Anche questa volta riusciremo a spendere i fondi previsti per il 14-20. Il 21-27 sarà più importante perché avremo molti più soldi da utilizzare. C'è un lato positivo: se abbiamo più soldi da spendere in Sardegna, ci saranno più opportunità per tutti voi. La transizione verde è molto più importante di quanto lo era ieri: non possiamo, come Europa, emettere Co2 come eravamo autorizzati a fare. Bisogna ridurre le emissioni - ha ammonito -, bisogna utilizzare energia in modo più efficiente. Ma anche alla luce degli eventi più recenti, bisogna ridurre la nostra dipendenza dal fossile e dunque sviluppare le energie rinnovabili. La Sardegna è un terreno fertile per questo”.

Le politiche di genere sono state al centro dell'intervento di Tiziana Putzolu, che ha ricordato il ruolo della consigliera di parità della Regione e dello Stato: “Unica figura in Europa, quella italiana, che si occupa di promuovere istituzionalmente le pari opportunità per tutti e di contrastare le discriminazioni di genere sul lavoro. Questo è il dato saliente. Non parlo di ingiustizie, ma di discriminazioni come fatto giuridico. Nel 95% dei casi le donne lavoratrici, spesso in quanto madri, subiscono discriminazioni di genere. Ecco, la consigliera è il presidio dello Stato contro queste discriminazioni”.

"Il mio compito - ha continuato - nel corso di questi anni, è stato quello di portare l'attenzione, anche nella nuova programmazione, sulla quota, che si spera aumenti, di lavoratrici che entrino con più competenze nel mercato del lavoro. Sappiamo che questo dovrà necessariamente avvenire perché noi siamo di fronte a un turn-over nel mercato del lavoro molto importante, c'è una generazione che uscirà e ci saranno nuovi posti di lavoro. A causa del calo demografico, ci saranno più opportunità per meno persone, quindi i ragazzi devono essere più pronti per entrare nel mercato del lavoro. Alle ragazze, in particolare, devo dire di essere più autonome, di guardare avanti, di studiare ancora di più di quanto non abbiano fatto perché - ha concluso - per le ragazze, per le donne, essere normali non è sufficiente".

(Unioneonline/s.s.)

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