Ricostruire il tessuto sociale dell’Asinara, i gruppi familiari e la loro origine prima di essere cacciati dall’isola, nel 1885, quando il Governo italiano li allontanò forzatamente dalla loro terra per istituire una colonia penale agricola e una stazione sanitaria per la quarantena.

A Porto Torres nasce la prima associazione che unisce turritani a stintinesi, un gruppo costituito da discendenti delle famiglie storiche che abitarono all’Asinara fino al 1885, anno in cui furono privati delle loro case e delle loro terre, allontanati forzatamente dal luogo di dimora. Per molti di loro fu un vero dramma: spaesati e abbandonati acquistarono un terreno nell’area dell’attuale Stintino per far sorgere il nuovo borgo chiamato in origine Cala Savoia. L’area che si trovava fra due bracci di mare prese poi il nome di isthintìnu o sthintìnu, dal termine sassarese “intestino o budello”, poi italianizzato in Stintino.

«L’associazione intende ricostruire la composizione delle famiglie che hanno abitato l’isola all’atto dell’abbandono, tutelare e custodire il vincolo di discendenza - spiega Giuseppina Perla, presidente della nuova associazione “Comunità Sinarischa” centro studi Isola dell’Asinara – compreso il periodo prima dell’evacuazione, la consistenza dl bestiame portato via dall’Asinara, le colture, il censimento delle case e degli animali, come pure l’entità dei pescatori che lasciarono le cale, i rapporto con le altre comunità».

Alla presentazione hanno partecipato i sindaci di Stintino e Porto Torres, Rita Vallebella e Massimo Mulas, il direttore del Parco, Vittorio Gazale, e i presidenti del consiglio di entrambi i Comuni, Agostino Schiaffino e Franco Satta, che hanno annunciato la convocazione del primo consiglio comunale sull’isola tra la due amministrazioni.

L’associazione intende promuovere anche la realizzazione di un museo della memoria storica, di esempi di case tipiche della famiglia di pescatori, agricoltori e contadini, corredate di arredi domestici e professionali dell’epoca. 

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