Una rivalutazione della storia medievale di Arzachena, finora incentrata sull'archeologia preistorica, è tra gli scopi della mostra “Il mistero dell’uomo di Arthacan e altri indizi medievali”, organizzata nella chiesa di San Pietro, dall’associazione culturale “La scatola del tempo”.

E quello che appare subito interessante, ha affermato Mario Sotgiu Dessole, curatore della mostra, è «di aver avuto conferma, da studiosi importanti, che Arzachena già esisteva nel 1421, poi siamo scesi fino al 1324 ma ora si può fare un ulteriore tuffo indietro, per quanto riguarda la storia medioevale di Arzachena, che data 1153». «Queste informazioni – ha proseguito Sotgiu Dessole - ci arrivano da un'antica pergamena, contenuta nel Condaghe di San Pietro di Silki, all’interno del quale compare in tre occasioni un personaggio, certo Comita da Arzakan. Costui appare come teste per una compravendita di una nobildonna, che ha bisogno di testimoni sicuri per dare valore all’operazione che sta svolgendo. Arzachena ha dunque una storia non antica ma addirittura antichissima».

Una pergamena del 1173 parla inoltre di “Loco de Mola” cioè di Monti di Mola, e un’altra, del 1275, ha affermato sempre Mario Sotgiu Dessole, rappresenta una sorta di carta portolanica dove si parla già della zona di Porto Cervo. Un'altra pergamena parla di "Villa Arseghen", con capanne e di una chiesetta, costruita attorno al 1324, e che nell’agro ne erano presenti delle altre. Si parla anche del "Por della mar de Arseghen", cioè di Cannigione, che sarebbe esistito dunque fin dal 1324.

Il tutto spiegato dai pannelli esposti. Poi si diffuse la pestilenza non solo sarda ma europea, «e questo territorio si svuotò per alcuni secoli fino a che, dalle parti alte della Gallura e anche un po’ dalla Corsica, arrivarono coloro che si riappropriarono del territorio … e la storia ritornò».

La mostra, che ha allestita una bella realizzazione, con sale marino, degli Infioratori Arzachenesi, rimarrà aperta fino a dicembre.

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