Ci saranno anche due sarde tra le 17 testimoni che sabato, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la presidente della Camera Laura Boldrini ha invitato a parlare nell'aula di Montecitorio, aperta per la prima volta alla sola presenza femminile.

Si tratta di Alice Masala, vittima di cyberbullismo e Nicoletta Malesa, presidente Centro d'ascolto uomini maltrattanti del Nord Sardegna. Uniranno la loro voce a quella di chi ha vissuto la violenza sulla sua pelle o di chi, per professione, la guarda negli occhi, la racconta e la studia, individua o giudica i responsabili e cerca di sanarne i traumi.

Parleranno davanti alla terza carica dello Stato e alla platea di 1300 donne provenienti da tutta Italia anche Concetta Raccuia e Maria Teresa Giglio, la prima madre di Sara Di Pietrantonio, vittima di femminicidio, l'altra di Tiziana Cantone, morta suicida.

E poi Emanuela De Vito, sopravvissuta a un tentato femminicidio; Blessing Okoedion, vittima di tratta; Serafina Strano, dottoressa di Guardia medica e vittima di stupro; Antonella Veltri, vicepresidente "Dire" centri antiviolenza; Grazia Biondi, presidente Associazione Manden; Maria Monteleone, a capo del pool antiviolenza della Procura di Roma; Touria Tchiche, vittima di violenza domestica; Maria José Falcicchia, dirigente Ufficio prevenzione Questura di Milano; Linda Laura Sabbadini, statistica sociale; Antonella Penati, vittima di figlicidio; Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Telefono Rosa; Luisa Betti, giornalista; Serena Dandini, autrice teatrale e televisiva.
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