Cagliari, anni Settanta. Non c’erano grandi eventi, né locali alla moda. Ma c’erano i giovani, la voglia di stare insieme e la musica, che univa più di ogni altra cosa. Bastava un giradischi, qualche vinile e una stanza piena di ragazzi per trasformare una serata qualsiasi in una festa memorabile. È da questa atmosfera che nasceva la leggenda di Giulio Massidda, uno dei DJ più iconici della scena cagliaritana, un pioniere della notte capace di far ballare intere generazioni.

Giulio si è spento oggi al Brotzu di Cagliari dopo una lunga malattia, lasciando dietro di sé non solo il ricordo delle sue serate indimenticabili, ma anche un’eredità musicale che ha formato decine di giovani talenti.

Negli anni Settanta, a Cagliari le feste erano un affare casalingo. Non c’erano club o discoteche, così i ragazzi si riunivano a turno nelle case, portando con sé solo un piatto di vinili e tanta voglia di divertirsi. Ed è proprio in quelle serate improvvisate che Giulio ha trovato la sua strada. «Si iniziava alle otto di sera e si finiva alle quattro del mattino», raccontava. La sua capacità di selezionare i pezzi giusti al momento giusto lo ha reso in breve tempo una figura di riferimento per la gioventù cittadina.

Poi sono arrivati i primi locali: il Lido, la Fiera, il Kilton, l’Aquarium a Torre delle Stelle. Spazi nuovi che finalmente davano alla città la possibilità di vivere la musica in un modo diverso, più professionale, più coinvolgente.

Giulio, insieme a nomi come Filippo Lantini, Dario Prefumo e Sandro Murru, è stato tra i protagonisti di quel cambiamento, trasformando la notte cagliaritana in un punto di riferimento per chi cercava emozioni a ritmo di musica.

Negli anni 2000, ormai professore di educazione fisica all’Istituto Bacaredda, ha capito che la musica poteva essere molto più di un semplice intrattenimento. Quando la preside della scuola gli ha chiesto un’idea per avvicinare i ragazzi allo studio, lui ha proposto un corso da DJ. Una scommessa che si è rivelata vincente: tantissimi studenti si sono iscritti, scoprendo attraverso le lezioni di Giulio un mondo fatto di passione, tecnica e creatività.

Alcuni di quei ragazzi, partiti da una classe del Bacaredda, hanno poi trovato lavoro come DJ a Ibiza, trasformando un hobby in una carriera. E così, anche dopo l’ultima serata al Cormorano in Costa Smeralda nel 1992, Giulio ha continuato a far ballare le nuove generazioni, in un modo diverso ma con lo stesso spirito di sempre.

Oggi, la musica si è fatta più digitale, i locali cambiano, i gusti si evolvono. Ma c’è qualcosa che non cambia mai: il suo potere di aggregare, di creare legami, di lasciare un segno. Ed è questo che Giulio Massidda ha fatto per tutta la vita. Cagliari perde uno dei suoi protagonisti della notte, ma la sua eredità resta. Nei ricordi di chi ha ballato ai suoi DJ set, nei giovani che grazie a lui hanno scoperto una passione, nella città che ha imparato a vivere la musica come un’esperienza collettiva.

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