Era il 2 settembre 1993 quando veniva inaugurato il Teatro Comunale di Cagliari, il Teatro Lirico.

La città mancava di un vero e proprio teatro dalla seconda guerra mondiale: le antiche sale del Politeama Regina Margherita e del Teatro Civico, entrambe nel centro storico, erano state distrutte rispettivamente nel 1942 da un incendio e nel 1943 da due successive incursioni aeree alleate. Nei decenni successivi i concerti e gli allestimenti lirici avevano trovato ospitalità in due sale, il cine-teatro Massimo e l'Auditorium del Conservatorio, e in spazi di fortuna, che però avevano sempre pesantemente condizionato la programmazione.

Nel 1993 finalmente l’inaugurazione, benché l’opera fosse ancora incompleta. Il Nuovo Teatro Comunale fu affidato in gestione all'Ente Lirico "Istituzione dei Concerti e del Teatro Lirico Giovanni Pierluigi da Palestrina", in seguito trasformato in "Fondazione Teatro Lirico di Cagliari".

L'edificio, contraddistinto soprattutto dalle pareti in calcestruzzo "faccia a vista", tipiche della corrente architettonica del Brutalismo, insieme al tetto "a sella" ricoperto da una grande lastra di rame brunito priva di gerarchia geometrica, richiama, così come riconosciuto da diversi critici, alcuni dei lavori di uno dei grandi maestri dell'architettura europea, Alvar Aalto.
Il palcoscenico, di 23 metri di larghezza più 10 metri per lato, profondo 25 metri, ha una torre scenica alta sotto graticcia 23 metri. I posti totali sono 1640 distribuiti fra platea (800 posti) e due ordini di logge (400 posti circa ciascuna). 

Diversi i lavori di completamento eseguiti nel corso degli ultimi anni: la sistemazione di alcune aree incomplete, l'ideazione del nuovo logo, gli arredi interni, l'illuminazione interna ed esterna, la portineria, la nuova biglietteria, l'ingresso principale, il book-shop e il ristorante, situato al piano del foyer di platea.

(Unioneonline/D)

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