È un abitino di seta rossa con minuscoli disegnini bluette, stretto in vita, scollo a v, maniche a sbuffo. Lo indossa una generosa Sophia Loren sul set di "Matrimonio all'italiana" (1964) quando rivede don Domenico-Marcello Mastroianni, assieme a lei protagonista del film di Vittorio De Sica ispirato alla "Filomena Marturano" di Eduardo De Filippo.

Quel vestitino, deliziosamente anni Sessanta, è ora esposto al Museo di cinema di Torino, alla Mole Antonelliana, per la mostra "Cinemaddosso, da Cinecittà a Hollywood i costumi di Annamode". Bruscamente chiusa per l'emergenza Covid, l'esposizione è stata riaperta il 2 giugno e prorogata fino al 18 gennaio del 2021. L'idea è celebrare il rapporto tra il cinema, l'arte e la moda, attraverso gli abiti realizzati dalla Sartoria Annamode delle sorelle Anna e Teresa Allegri, eccellenza del made in Italy. Vestiti, cappelli, divise, stole, abiti da sera sono indumenti da indossare idealmente per un originale viaggio nella storia del cinema nazionale e internazionale, dagli anni Cinquanta a oggi. Cento costumi per 40 film: un percorso dove ogni abito è esposto come fosse un'opera d'arte, descritta attraverso frammenti di film. Prima della pandemia pannelli digitali consentivano al visitatore di giocare e cercare la giusta combinazione tra mises e pellicole. Una parte di questo percorso richiede ora un'attenzione speciale per le nuove regole.

Curata da Elisabetta Bruscolini, la mostra "Cinemaddosso" è il primo grande evento realizzato dal Museo del Cinema per le celebrazioni di Torino Città del Cinema 2020, anche queste compresse dall'emergenza sanitaria. Vale comunque la pena fantasticare in questo originale atelier, dove ci sono abiti da sogno che abitano a pieno titolo la storia della settima arte, anche hollywoodiana. Che dire del vestitino stile Impero, leggero come una piuma, immacolato, indossato dall'esile Audrey Hepburn in "Guerra e pace"? E' lei la contessina Natasha nel film di King Vidor (1956), che candidamente vestita va al gran ballo insieme con il principe Bolkonsky, un giovanissimo e fascinoso Henry Fonda. In una miscela di arte e artigianato si va dai sontuosi costumi settecenteschi del film "Marie Antoinette" di Sofia Coppola agli abiti della serie "The Witcher" (creata da Lauren Schmidt Hissrich e ispirata alla saga di "Geralt di Rivia" del polacco Andrzej Sapkowski).

L'esposizione si snoda lungo una passerella lunga 280 metri ma larga soltanto 1,80, dove niente può essere appoggiato a terra né sporgere all'interno. Ecco allora le grandi cornici, dove gli abiti vengono presentati come opere d'arte; mentre si sale verso la cupola manichini acrobati vengono incontro a visitatori, portando gli abiti sopra le loro teste. Tutto è in ferro, i colori sono il grigio e il nero e si confondono con la struttura, rendendo l'allestimento quasi invisibile. Sono gli abiti e i video a emergere, unici protagonisti di un percorso spettacolare che dall'Aula del Tempio, fulcro del Museo del Cinema, sinuosamente si arrampica, un percorso visibile dal piano terra fino all'ultima rampa dove si aprono grandi nicchie.

Questo è lo spazio dedicato agli omaggi, a Federico Fellini e a Piero Tosi, al prezioso lavoro della sartoria, al curioso edificio della Mole che Annamode trasforma addirittura in abito. Qui giochi di specchi allungano all'infinito le piccole stanze che ricordano la scena di Toby Dammit (1968) episodio diretto da Fellini nel film a sei mani "Tre passi nel delirio".

Vale infine la pena di spendere due parole sulla Mole Antonelliana, il simbolo di Torino. Prima di essere acquistata dal Comune era stata concepita per essere una sinagoga. Progettata e iniziata dall'architetto Alessandro Antonelli nel 1863, venne conclusa solo nel 1889. Era, all'epoca, con i suoi 167 metri e mezzo d'altezza, l'edificio in muratura più alto d'Europa. Nel 1961, in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell'Unità d'Italia, venne inaugurato l'ascensore panoramico, ora ancora chiuso per l'emergenza Covid. Quando saremo usciti dalla pandemia varrà la pena salire in cima, fino al tempietto, per godere di uno splendido panorama: le Alpi.
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