Il cinema di Fiorenzo Serra, regista etnografico sassarese, sarà il protagonista delle proiezioni al calar del sole a Scano Montiferru a partire da stasera, venerdì 30 giugno e per tre weekend fino a fine luglio.

Tre giornate intense con il suo linguaggio antropologico in grado di cogliere nei minimi dettagli una Sardegna che non c’è più, quella del dopoguerra, ancora arcaica, arretrata e non pervasa dalla trasformazione della meccanizzazione e del mondo dell'economia di mercato.

Ma allo stesso tempo ritrae un’Isola laboriosa, con una precisa divisione del lavoro per mansioni e sesso, capace di grandi slanci di solidarietà e di profondo afflato comunitario.

L'evento "Fiorenzo Serra, regista, antropologo" è organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune e dalla Società umanitaria Sardegna-Cineteca sarda, in collaborazione con il Laboratorio di antropologia visuale Fiorenzo Serra di Sassari.

Si inizia stasera all’oratorio di San Nicolò alle 19.30, intervento del direttore della Cineteca sarda Antonello Zanda e l’assessore Antioco Milia, con la proiezione di ben 5 cortometraggi: "Pescatori di Corallo" (ambientato ad Alghero) del 1955; "Artigiani della creta" (ambientato a Oristano) del 1956; "Il giorno della mattanza" (ambientato a Stintino) del 1958; "Artigianato e vita" (tra Busachi, Ollolai e Desulo) del 1959. Infine "Il Pane dei pastori", che racconta del rito della produzione del Carasau nei paesi della Barbagia.

Joseph Pintus
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