Salute mentale: «I malati condannati e stigmatizzati, spesso soli di fronte all’ignoranza»
Difficoltà quotidiane per chi affronta un disturbo che, all’apparenza, pare non esisterePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Cara Unione,
Che bello sarebbe scrivervi per raccontarvi una bella storia, di quelle a lieto fine che ogni tanto leggiamo. E invece no.
Due giorni fa è stata la Giornata mondiale della salute mentale, un’occasione per sensibilizzare le persone non solo a prendersi cura di sé anche da questo punto di vista ma credo, soprattutto, per fare in modo che chi ha un problema non venga più ghettizzato.
Avere oggi un disturbo di tipo mentale spinge il malato a nasconderlo. Vi siete chiesti perché? Perché si viene stigmatizzati. E non importa a nessuno quello che vivi, gli sforzi che fai, il fatto che non ti riconosci nemmeno più, tutti ti giudicano a cominciare da chi invece dovrebbe starti più vicino. Diventa un segreto di famiglia. Apparentemente – dicono – non hai nulla, e quindi per questo è difficile comprendere che sei malato.
Siamo nel 2023, davvero vogliamo continuare così? Forse alla base di tutto questo c’è tanta ignoranza, ma vorrei dare a tutti un consiglio: quando incontrate qualcuno, non sapete quale battaglia stia affrontando. Non puntate il dito, non ridicolizzate, non minimizzate, piuttosto passate oltre, ma non condannate.
Grazie».
Lettera firmata*
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