«Artista di strada? Non a Cagliari»
«Da un anno e mezzo in attesa di un’autorizzazione che non arriva, e nonostante i numerosi solleciti»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Cara Unione,
dopo anni di emigrazione quasi forzata, causa l’endemica disoccupazione sarda per cui sono stato costretto a stare lontano dalla nostra meravigliosa terra, ho deciso infine, direi quasi temerariamente, di tornare in Sardegna.
Questa mia decisione è maturata a seguito delle esperienze fatte nella penisola, in diverse piazze italiche, dove ho esercitato la professione di “artista di strada” e più precisamente di caricaturista estemporaneo.
La mia scelta è stata dettata dall’amore viscerale per la nostra meravigliosa Isola e dall’intento di mettere a frutto, finalmente a “casa mia”, la decennale esperienza acquisita.
Purtroppo non avevo fatto i conti con quella che è la nostra “giurassica” burocrazia, con la quale mio malgrado ho dovuto confrontarmi.
È praticamente da oltre un mese e mezzo che tento inutilmente di ottenere, da parte degli organi preposti al Comune di Cagliari, la tanto anelata autorizzazione alla occupazione del suolo pubblico e nonostante le mie innumerevoli telefonate rivolte alle più svariate figure istituzionali della nostra solare cittadina cagliaritana non ho ottenuto alcuna indicazione utile e la benché minima autorizzazione di cui sopra.
Mi sono anche prodigato, a seguito del consiglio datomi da un solerte e direi addirittura mortificato dipendente della URP municipale, con cui mi sono più volte interfacciato a mandare una email agli uffici della Cultura del Comune in data 12 giugno 2023.
È superfluo dire che alla suddetta email non ho avuto, ad oggi, alcuna risposta, nonostante la stessa fosse molto dettagliata e indicante con assoluta precisione l’ingombro dei miei strumenti di lavoro, le modalità del mio ruolo di artista di strada e, in ultima analisi, l’ubicazione e le date relative alle mie performance.
La beffa più grande è che nonostante la delibera 65/ 2015 del 03/11/2015 del Comune di Cagliari che regolamenta e, udite udite, “agevola” la suddetta attività ludica/creativa, la stessa non venga messa in essere dai “cosiddetti” organi preposti.
Concludendo questa mia, mi ritrovo a fare un voto al nostro Sant’Efisio che prolunghi la stagione estiva o accorci i tempi della nostra “solerte” burocrazia cagliaritana, in quanto con l’arrivo della stagione fredda è un po' complesso disegnare con i guanti e trovare i nostri nordici turisti, tornati intanto nei loro lontani luoghi di residenza, orfani di quello humor “sardonico” che è l’ossatura della mia verve artistica, ahimè inespressa, qui a “Casa Mia”!»
Attilio Franco Zuncheddu – Burcei
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