Una festa per tutti
Caffè Scorretto
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I l 2 giugno l’Italia repubblicana festeggia il suo 79esimo compleanno: festa di tutti? Il dubbio è legittimo. Ai cittadini che viaggiano in seconda e terza classe le voci e i suoni del quadro istituzionale incravattato da politici, arricchito dal tricolore delle Frecce, tra parate militari e squilli di trombe, arrivano flebili. Tutto ciò che fa parte del quotidiano vissuto da lavoratori e pensionati è un particolare a margine, come il classico cane che abbaia alla luna. Eppure la Repubblica fondata sul lavoro è anche dell’artigiano che insiste, del commerciante che resiste, dell’edicolante che non molla e di tanti altri che legano al lavoro il servizio; quantomeno meritano un grazie dai rappresentanti della Repubblica. Se quelli vivono in un altro mondo spetta ai cittadini raccontare questo mondo ricco di persone come Tonino e la moglie Giovanna che ogni giorno alle 3 del mattino per 40 anni hanno aperto il bar “Diaz” di Oristano al popolo della notte: netturbini, panificatori, autisti, sanitari del 118, infermieri. “Lascio ad altri il bar dove ho dato un servizio che vale più di un caffè”. Viene in mente lo spaccapietre che non squadrava massi ma lavorava per qualcosa di grande: “non spacco pietre, costruisco una cattedrale”, diceva. Un Paese che non ringrazia lo spaccapietre e i Tonino che alle 3 tirano su le serrande, è un paese ingiusto.