Per niente facili
Caffè Scorretto
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C i sono due parole incompatibili, in una frase: politica e fedeltà. Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione, disse il poeta statunitense James Russell Lowell due secoli fa. Dovremmo concludere che i parlamentari siano intelligentissimi. I “cambi di casacca” sono stati sempre numerosi: a volte scioccanti, sempre con contropartite. Non è più così: a metà legislatura – nota Openpolis – i cambi di gruppo sono stati assai meno rispetto agli anni scorsi, per una motivazione politica e un’altra, aritmetica. La prima: la maggioranza solida annienta il consueto “mercato delle vacche”, cioè i parlamentari d’opposizione volontari nell’asta per correre in soccorso del vincitore: non servono. La seconda è il crollo del numero dei parlamentari, da 945 a seicento: un terzo in meno. A Montecitorio e Palazzo Madama, finora i cambi di gruppo sono 59: coinvolti 50 parlamentari (9 hanno cambiato due volte, spesso con transito nel Misto). Nel dettaglio, 39 deputati e 11 senatori. Nella legislatura precedente gli onorevoli “esodi” 464. Il record nella precedente: 569 cambi. Ora un bell’esempio di coerenza, senza dimenticare che questo è un Caffè scorretto: se i parlamentari ancora li troviamo ai numeri di ieri, è perché nella notte non sono riusciti a cambiarli.