L a preghiera dice: “Liberaci dal male”. C'è chi si affida all'Infinito e chi al finito; preti e medici che fanno della professione e della vocazione una santa-laica missione. Superano 140 i morti in camice bianco e più o meno in tunica nera; samaritani che, col bastone di Asclepio incollato al bavero e altri col libro della misericordia sempre aperto, combattono “usque ad mortem”. Dispensano scienza con coscienza, pane con amore. Non sempre medicina e preghiera fanno il miracolo ma il medico è il santo del possibile e l'Onnipotente non è la Protezione civile in terra. Se però la Messa mattutina di Papa Francesco riunisce davanti alla tivù milioni di persone e le immagini dei medici disarmati in prima linea suscitano ammirazione in tutti, significa che sta sorgendo un mondo dove le rette parallele possono convergere nel bene comune. Parole di Fabrizio De André, che con la fede non ci stava: «Durante il rapimento mi aiutò la fede negli uomini, proprio dove latitava la fede in Dio. Ho sempre detto che Dio è un'invenzione dell'uomo, qualcosa di utilitaristico, una toppa sulla nostra fragilità. Ma, tuttavia, col sequestro qualcosa si è smosso. Non che abbia cambiato idea ma è certo che bestemmiare oggi come minimo mi imbarazza». Un lampo in un orecchio, nell'altro il paradiso.

ANTONIO MASALA
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