S e starcene a casa è così difficile che:

ce lo devono chiedere Fiorello e Jovanotti perché Conte e Burioni non bastano;

c'è chi rischia la denuncia pur di andare a sciare (e poi lo denunciano davvero);

c'è chi non andava a cena fuori dai tempi del governo Spadolini ma da quando gli han detto di continuare così, freme e sbuffa che nemmeno Tony Manero il sabato sera;

ci devono spiegare e rispiegare che se ti esponi al contagio rischi la pelle tua e dei tuoi cari, e ciononostante stare in soggiorno a leggere un libro o guardare la tv pare la più assurda delle vessazioni;

ci sembra così insopportabile qualche giorno di domiciliari da non capire che l'alternativa può essere la pena capitale;

se insomma in questi giorni di emergenza che pretendono da ciascuno un passo avanti di intelligenza e impegno civile, la casa dolce casa, le quattro mura, il nido, il rifugio, il salotto sono così insopportabili;

allora tutto quel parlare di aiutarli a casa loro e convincerli a starsene a casa loro, quando arrivavano sorelle e fratelli con ben altro che il Covid-19 alle calcagna, e il più delle volte una casa non ce l'avevano più, allora quegli slogan erano davvero l'atroce fesseria che sembravano.

Pensiamoci, una di queste sere casalinghe lunghe e noiose, noi che una casa l'abbiamo.

CELESTINO TABASSO
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