Sta correndo la Vuelta spagnola con discreti ma non ottimi risultati (undicesimo in classifica generale, ma a poco più di un minuto dal leader della corsa) e sta smaltendo la delusione del Giro d'Italia.

Ma nella testa di Fabio Aru c'è Innsbruck, il mondiale su strada che si disputerà il 30 settembre.

Mai come quest'anno una prova adatta al ciclista villacidrese, visto che parliamo di una gara in salita.

"Ho visto Davide Cassani e abbiamo parlato del Mondiale, è il grande obiettivo di questa seconda parte di stagione. Arriva a due settimane dalla Vuelta, quindi sarà molto importante restare concentrati e non 'sgarrare' nel periodo che va da Madrid a Innsbruck".

La Vuelta finisce il 15, il 23 inizia il raduno degli azzurri sul Garda, a Torbole. "Tra Vuelta e Torbole pensavo di inserire almeno un giorno di competizione, vedremo in base a come finirà la gara spagnola".

Che Aru sia uno degli uomini di punta della comitiva italiana, in un mondiale che si gioca tutto in salita, è ovvio. Come ha ribadito anche il ct Davide Cassani: "È uno dei migliori che abbiamo in salita. Mi sembra mi manchi qualcosa, la 'sparata', il fuorigiri, ma può trovarla con il passare dei giorni".

Ma ad accendere la miccia ci ha pensato quello che dovrebbe essere il capitano del team italiano, Vincenzo Nibali: "Sicuri che Aru sia convocabile?", ha dichiarato velenosamente due giorni fa.

Lo Squalo si riferisce a una regola introdotta due anni fa dalla Federciclismo, che prevede la partecipazione obbligatoria al Campionato italiano su strada per poter svolgere le attività con le squadre nazionali. A meno che non dimostri di essere stato malato o infortunato il giorno della corsa. Quest'anno Aru, reduce dalla delusione del Giro d'Italia, ha rinunciato al Campionato italiano.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata