Con l'avvicinarsi della stagione estiva è già allarme, in molte regioni italiane, per la mancanza di medici, destinata ad acuirsi proprio a causa dei riposi per le ferie.

Secondo una stima dell'ordine dei medici di Milano, già oggi in Italia mancano infatti 16mila medici ospedalieri, destinati a salire a 80mila nell'arco di dieci anni complice anche l'entrata in vigore del regime pensionistico di "quota 100", che ha provocato l'uscita anticipata dal lavoro di molti medici.

E fra le prime misure adottate, nelle varie regioni italiane, per combattere questa penuria di personale, a fare discutere è la decisione del Molise, riportata oggi dal Corriere della Sera, di mettere in campo, in senso letterale, l'esercito.

Secondo il commissario regionale alla Sanità, Angelo Giustini, l'ultima spiaggia prima di procedere all'interruzione delle attività di alcuni reparti a Termoli e Isernia, è infatti mandare nelle corsie i medici militari.

Saranno dunque 105 i camici bianchi "con le stellette" pronti ad entrare in servizio negli ospedali civili.

Una soluzione d'emergenza per evitare ai molisani di doversi curare solo tramite lunghi e costosi viaggi della speranza, e che potrebbe essere presto seguita da altre regioni italiane.

Secondo recenti previsioni dell'associazione di categoria Anaao-Assomed, da quest'anno al 2025 nell'Isola potranno mancare 1154 medici.

Di questi, 81 con specializzazione in anestesia e rianimazione, 116 in chirurgia generale, 153 in medicina d'urgenza, 73 in medicina interna e 259 in pediatria.

E la carenza potrebbe riguardare non solo i camici bianchi: la Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) denuncia infatti da tempo un "buco", con cui presto l'Italia dovrà ritrovarsi a fare i conti, di oltre 50mila infermieri.

(Unioneonline/v.l.)
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