Tenere alta l'attenzione sul Delogu e portare avanti le richieste perché non si tocchi il presidio ospedaliero del Guilcier.

È questo l'obiettivo della manifestazione organizzata per sabato 20 aprile a partire dalle 10 davanti al pronto soccorso, dal Comitato di cittadini nato in difesa dell'ospedale.

Non è andata giù la comunicazione, scongiurata subito grazie al tempestivo intervento dei sindaci del Guilcier e del Barigadu in assessorato, della chiusura del pronto soccorso a far data da domenica per mancanza di personale.

Il peggio è stato evitato con la revoca del provvedimento ma la tensione resta.

"A nostro giudizio il personale medico e infermieristico dei reparti ospedalieri di Medicina e di Chirurgia deve essere inquadrato e deve permanere ordinariamente nei rispettivi servizi, così come il personale medico e infermieristico del Pronto Soccorso/Punto di Primo Intervento deve essere inquadrato e deve permanere ordinariamente nel relativo ambito", affermano Raffaele Manca, Livio Deligia ed Immacolata Boeddu in rappresentanza del Comitato.

Il sindaco Alessandro Defrassu da parte sua afferma: "È sempre positiva ogni iniziativa a favore dell'ospedale. Non bisogna mai abbassare la guardia. Bisogna sempre contrastare punto per punto il tentativo di diminuire i servizi come stava accadendo con la chiusura temporanea del pronto soccorso. Ci siamo attivati subito e il provvedimento è stato revocato".

Dal Comitato in difesa dell'ospedale aggiungono: "Continuando a coltivare la sostanziale inosservanza delle previsioni formalizzate per il Delogu nel Piano Regionale di ridefinizione della rete ospedaliera, responsabilmente accettate dal territorio nonostante le relative e dolorose amputazioni, i direttori di ATS e della ASSL di Oristano non hanno trovato di meglio che disporre la recente chiusura "temporanea" del servizio di Pronto Soccorso/Punto di Primo intervento.

La motivazione è quella ormai usuale e ricorrente: grave carenza di personale medico.

Nonostante la situazione di incompletezza dell'organico perduri e sia conosciuta fin dalla data di approvazione del Piano Regionale nell'ottobre del 2017, le autorità competenti hanno omesso di porvi rimedio col necessario reclutamento di personale e giustificano anche il provvedimento in oggetto con il richiamo della particolare urgenza che, per essere tale, non può però non avere anche una connotazione di straordinarietà". E sottolineano: "Non è il caso di Ghilarza, perché i motivi di urgenza sono stati invocati ripetitivamente e per periodi di fatto contigui e praticamente illimitati, dimenticando che gli stessi, una volta richiamati, obbligano e vincolano, comunque, il pubblico amministratore all'adozione dei rimedi atti a risolvere la situazione, se non nell'immediatezza almeno in tempi rapidi. Fortunatamente la tempestività dell'intervento dei sindaci e dei consiglieri Regionali del territorio dell'Alto Oristanese presso l'Assessore Regionale dell'Igiene e Sanità, di recente nomina, ha scongiurato l'effettiva sospensione del Servizio e ha determinato l'annullamento del provvedimento adottato da ATS e ASSL Oristanese".

Dal Comitato quindi evidenziano: "La soluzione operativa che adesso il territorio rivendica non compete alla rappresentanza politica ma all'apparato burocratico, lo stesso che, fino ad oggi, si è barcamenato tra scelte marginalizzanti e tentativi improvvisati, quando non anche dannosi per il complesso dei servizi della struttura ospedaliera".
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