“Pigliaru ripristina il vecchio Piano Paesaggistico: quello che vietava tutto ai comuni mortali, ma con lo strumento delle intese consentiva tutto a soggetti bene individuati; quello che conteneva migliaia di errori sulla effettiva posizione nelle carte dei beni da proteggere; quello che ha bloccato la pianificazione dei Comuni della Sardegna”. Così Ugo Cappellacci, consigliere di Forza Italia e già presidente della Regione, commenta la revoca del nuovo piano paesaggistico ed il ritorno a quello originario. “Si tratta di una scelta compiuta in assoluta solitudine – prosegue Cappellacci-, in spregio alle pompose dichiarazioni riguardo al coinvolgimento dei territori. Mentre noi abbiamo ascoltato gli enti locali e gli altri soggetti con un percorso di partecipazione durato tre anni, loro si sono limitati ad eseguire gli ordini dei capibastone di partito. E’un’azione all’insegna della politica del disfare, che non dà alla Sardegna un nuovo strumento, ma solo il ritorno al passato remoto. Sono i fatti ad aver dimostrato che il piano del 2006 è ben lontano dall’essere quel formidabile strumento di tutela ambientale di cui parlano con enfasi i radical chic con la villa in riva al mare. Occorreva uno strumento nuovo, che garantisse il giusto equilibrio tra l’economia e la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente. Noi lo avevamo approvato dopo anni di duro lavoro, nonostante il boicottaggio del Ministero. Ora Pigliaru ci riporta indietro all’epoca dei feudatari del paesaggio”.

PITTALIS - “Pur di non ammettere che si sta adottando una proroga, la Giunta Pigliaru arreca un grave danno all’economia: la scelta di inserire il Piano Casa in un disegno di legge più complesso, che richiederà tempi lunghi per l’esame, è una sciagurata manifestazione di ipocrisia”. Così Pietro Pittalis commenta l’adozione della delibera della Giunta Pigliaru sul Piano Casa. “I sardi conoscono bene i risultati conseguiti nella passata Legislatura grazie al provvedimento adottato dalla Giunta Cappellacci: quasi 40 mila interventi per un investimento di oltre 700 milioni di euro nel settore dell'edilizia, pari a circa il 2% del Pil regionale. Il centrosinistra si assume la responsabilità di frenare irragionevolmente un percorso che ha dato un impulso alla nostra economia senza consumare il territorio. Tutto questo in nome dei soliti annunci di grandi cambiamenti che ogni volta, alla prova dei fatti, come già visto in materia sanitaria, sono solo dei clamorosi flop”.

COSSA - “Il Consiglio regionale deve urgentemente approvare la proroga del piano casa. Non c’è un minuto da perdere. Il disegno di legge della Giunta approvato oggi non riuscirà mai ad essere approvato entro fine novembre, quando scadrà l’attuale piano casa. Se Pigliaru, Erriu e compagni non vogliono trasformare la Sardegna in un deserto non ostacolino la proroga”. Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

“In Consiglio regionale - prosegue Cossa - faremo una grande battaglia perché il piano casa sia prorogato. Se la maggioranza non lo permetterà avranno sulla coscienza migliaia di artigiani e operai e piccoli imprenditori che da un giorno all’altro si troveranno disoccupati, senza nemmeno diritto ad ammortizzatori sociali”.
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