L'sos è stato lanciato questa mattina dall'associazione che rappresenta i comuni sardi: per i soldi destinati alle amministrazioni dal Fondo unico la cifra complessiva della decurtazione, secondo l'associazione, è di 55 milioni di euro. "Frutto - ha spiegato il direttore Anci, Umberto Oppus - di un'operazione contabile della Regione". La differenza, denunciano i Comuni, è legata ai fondi sulle addizionali sull'energia elettrica (49 milioni) e a quelli per il personale delle ex comunità montane (quasi sei milioni). L'appello ora è rivolto al Consiglio e alla Giunta regionale formalizzato in un ordine del giorno del Comitato esecutivo di Anci Sardegna. Chiesto un intervento "per rimediare ai tagli i posti da un meccanismo sbagliato di valutazione delle spettanze ai comuni sardi e quindi l'integrazione immediata delle somme decurtate per garantire gli equilibri di bilancio e scongiurare tagli alla spesa sociale". Venerdì appuntamento importante a Busachi con un'assemblea dei sindaci sardi: previsto un incontro con l'assessore regionale del Bilancio, Cristiano Erriu. "Prima dell'estate - ha precisato il vicepresidente dell'Anci, Emidio Contini - si rischia di creare una forte situazione di tensione: ci sono sindaci che ci scrivono tre-quattro volte alla settimana". Non solo Fondo unico: rimangono in campo ancora le difficoltà di manovra dei centri sopra i mille abitanti per il patto di stabilità. E probabili soldi in meno anche per il decreto Irpef. Dietro l'angolo il rischio di tagli ai servizi e ulteriori difficoltà a comunità e cittadini.
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