"La prima nutrita corporazione italiana è quella dei Miserabili". Lo scrive il deputato M5S Manlio Di Stefano in un post su Facebook su cui difende a spada tratta il leader Beppe Grillo. "In queste ore il formicaio dei Miserabili è in gran fermento, devono abbassare al loro livello Beppe Grillo" scrive il deputato che attacca la dissidente Adele Gambaro e la collega Paola Pinna una "Cosetta dei Miserabili laureata, disoccupata che viveva con i genitori a Quartucciu e con 100 voti 100 è diventata deputata al Parlamento".

SU FACEBOOK - "Risparmiatemi questa Cosetta dei Miserabili dell'onorevole grillina Paola Pinna che invece di spargere petali di rosa dove Grillo cammina, sorge in difesa di una certa Gambaro, un'altra miracolata che si crede "Che Guevara", scrive Manlio Di Stefano su Facebook.

"Bambina - dice il deputato M5S alla collega Pinna - tu scegli di far parte di quella casta di paraculi che il tuo Paese, votandoti, ti aveva supplicato di togliergli dai piedi". "Le epurazioni non mi piacciono, ma dare dello schiavista a Grillo, al quale dovete tutto, ma proprio tutto, fa veramente vomitare, tanto quanto chi dice che Grillo si è inventato il Movimento per fare i soldi col suo blog. Miserabili, e non c'è altro da aggiungere",afferma Di Stefano.

"In queste ore - sostiene il deputato grillino - il formicaio dei miserabili è in gran fermento, devono abbassare al loro livello Beppe Grillo". "Dico subito che Grillo fa di tutto per assecondarli - aggiunge - Fa sbagli da grande goleador, di quelli che tirano un rigore alla luna alla finale della coppa del mondo; epurazioni e altre sciocchezze. Ma a nessuno viene in mente quanto debba sentirsi solo questo povero cristo che si è rovesciato sulle spalle il destino di milioni di disoccupati, giovani senza futuro, pensionati alla fame, e con questa spaventosa responsabilità, invece di essere difeso, si vede attaccato persino da ragazzini ciucci e presuntuosi che ha miracolato facendoli diventare senatori?".

"Sono sempre più convinto - conclude Di Stefano - che avrebbe dovuto trovare tre o quattro punti di convergenza col Pd (sempre e solo per il bene del Paese) perché, quanto meno, non avremmo avuto un presidente che, come il postino, torna sempre due volte. Avrebbe perso il consenso del 5% di duri e puri (quelli è meglio perderli che trovarli) ma un piccolo compromesso ci avrebbe risparmiato la cloaca massima. Questo Pd di democristiana memoria alleato con Berlusconi. Non l'ha fatto, pazienza".
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