"Sono perplessa. Non mi aspettavo che l'onorevole Sgarbi, personaggio di cotanta maestà, dedicasse tanto tempo a me, che sono solo una piccola consigliera regionale".

Inizia così la replica di Desirè Manca, esponente del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, alle dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, che nel corso della sua recente visita in Sardegna ha avuto modo di polemizzare proprio con la consigliera pentastellata, dedicandole alcuni post sui social.

Casus belli iniziale, la visita del parlamentare e critico d'arte al museo della Brigata Sassari, in compagnia del presidente del consiglio regionale Michele Pais.

"Mentre in tutta Italia gli istituti della Cultura, come i musei, sono chiusi in zona arancione, in Sardegna le porte del museo della Brigata Sassari si sono aperte per permettere una visita guidata assolutamente vergognosa. Infatti nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, avendo come ospite in città un parlamentare critico d'arte quale Vittorio Sgarbi, ha ben pensato di accompagnarlo a visitare il museo, alla faccia dei cittadini sardi ai quali le visite nei luoghi della cultura sono proibite da tempo", aveva denunciato la Manca.

E la replica, piccata, di Sgarbi non si era fatta attendere. "Invece di dichiarare sciocchezze, la signora avrebbe fatto meglio a unirsi al mio gruppo. Avrebbe appreso molte cose (che ovviamente non sa) sulla sua Isola, ma soprattutto avrebbe conosciuto lo stile architettonico sobrio del romanico sardo. Cosa che avrebbe giovato al suo, di stile...", aveva risposto il parlamentare, accompagnando il suo post a un'immagine della Manca in vestito leopardato.

Ora arriva la contro-replica della diretta interessata, che ha rivendicato la "libertà di essere se stessa", nonostante l'opinione di Sgarbi.

"L'attacco di Sgarbi non mi ha particolarmente colpito", ha detto Manca. "Mi hanno invece colpito i tanti commenti di persone che mi hanno giudicato solo per il mio aspetto fisico".

"E mi ha colpito - prosegue l'esponente pentastellata - anche il fatto che i personaggi politici e istituzionali che hanno assistito a questi attacchi personali e sessisti nei miei confronti non abbiano preso nessun tipo di posizione. Magari sono gli stessi che il giorno della Festa della Donna hanno organizzato in consiglio regionale un mega-incontro per parlare della necessità di sostenere e rispettare le donne. Persone che però sostengono le donne solo l'8 marzo, mentre tutti gli altri giorni, anche se vedono una loro collega maltrattata, non osano prendere posizione, soprattutto se gli attacchi provengono da un esponente della loro parte politica".

E ancora: "Questa è l'Italia, ma io ho sempre pensato che in Italia ci sono anche gli italiani, che non sono un popolo di ignoranti. Anzi. E nonostante tutti gli attacchi e nonostante le persone continuino solo a giudicare il mio involucro" non smetterò - ha concluso Manca - di rivendicare in quanto donna "la libertà di essere me stessa".

(Unioneonline/l.f.)
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