"La mia omosessualità è sempre stata un problema".

Rocco Casalino, appena dismessi i panni di portavoce dell'ex premier Giuseppe Conte, si racconta in un'intervista a Otto e mezzo.

Tra i temi non solo la politica e le strategie di comunicazione nel pieno della pandemia Covid, ma anche il complicato rapporto con il padre e soprattutto la difficoltà di accettare il fatto che sia gay: "Faccio ancora fatica - ha detto - Forse è il retaggio di un'infanzia difficile".

"La politica - ha aggiunto - è un ambiente molto maschilista e credo che molti attacchi contro di me nascondessero una certa omofobia".

Casalino, attivista di lunga data del Movimento Cinquestelle, si è detto molto legato alla figura di Gianroberto Casaleggio, guru del Movimento, e appunto all'ex presidente del Consiglio.

"Conte ha alcune peculiarità che lo rendono diverso da tutti i gli altri leader - ha sottolineato -. Non credo che gli italiani lo dimenticheranno presto, ma penso che debba decidere presto cosa fare. Ma lui invece ha le sue strategie e credo che adesso torni a Firenze a insegnare".

Sul futuro dell'avvocato tra i pentastellati "può esserci una discussione tra Conte o Di Maio, ma non so cosa voglia fare Conte - ha spiegato -. Io vorrei ci fosse un intreccio, che abbia un ruolo nel Movimento, ma è presto per dire quale. Credo che l'Italia abbia bisogno di una personalità come la sua e mi auguro che quello che è stato fatto non sia smontato".

Nel suo ruolo di portavoce "credo di aver dato una mano a far conoscere l'uomo Conte più che il politico", la conclusione.

(Unioneonline/D)
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