Sembrava cosa fatta e invece no. Il senatore di Forza Italia Luigi Vitali, che aveva annunciato di lasciare FI per andare a sostenere un governo guidato da Conte, ci ripensa e questa mattina in una nota fa sapere: "Ribadisco nessun appoggio politico al Conte Ter".

L'interlocuzione con Conte è esclusivamente su "una riforma complessiva della Giustizia" e il suo appoggio è per "un ritorno allo stato di diritto e di garanzie nel processo", nel solco di quanto indicato da Silvio Berlusconi "sull'apertura a un Governo Istituzionale" e da Matteo Salvini sulla "volontà di parlare con chiunque a patto che fossero messi al centro i contenuti di una piattaforma di Governo che prevedesse tra gli altri una riforma della Giustizia e Fiscale".

Il senatore resta iscritto al gruppo di Forza Italia: "Il mio ripensamento - ha spiegato - è dovuto ad un colloquio che ho avuto con il presidente Berlusconi e con il segretario Salvini i quali, sapendo che io ho messo al centro l'inopportunità di andare al voto, mi hanno chiesto se avevo letto le loro dichiarazioni. Berlusconi mi ha detto: 'Ma non hai visto che io ho aperto alle larghe intese? Io ho a cura i problemi del Paese'. Salvini invece mi ha detto che è disposto a parlare con chiunque delle riforme a partire da quella della giustizia e del fisco. Insomma in questa fase non si può andare a votare".

Vitali, senatore di Forza Italia con un passato nel Movimento Sociale, non è nuovo alle cronache politiche. Quattro legislature alle spalle, eletto per la prima volta in Parlamento nel 1996, è stato per due volte sottosegretario alla Giustizia nei governi guidati da Silvio Berlusconi. Nel 2011 balzò agli onori delle cronache per una proposta di legge per abbreviare i tempi della prescrizione agli over 65. Una norma che, a detta delle opposizioni, avrebbe inciso sui processi dell'ex premier Silvio Berlusconi, caso Ruby incluso.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata