"Quando parlo di qualche settimana, dico che non può tirare troppo sulle lunghe, se c'è l'accordo" sul Recovery "bene, si va avanti, se non c'è l'accordo è evidente che faranno senza di noi e le ministre si dimetteranno. Non siamo alla ricerca di poltrone ma di idee".

Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa al Senato parlando del Recovery Fund, nodo al centro delle polemiche interne alla maggioranza. Sul tema il leader di Italia Viva ha presentato un documento con 61 controproposte - "Ciao" ("Cultura, infrastrutture, ambiente, opportunità") - da sottoporre al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

"Sono convinto che tale vicenda vada velocemente affrontata, non si può tirare troppo in lungo una discussione che è chiara. Se il presidente del Consiglio su questi punti è disponibile noi siamo prontissimi ad andare al tavolo, come andremo mercoledì e discutere nel merito", ha aggiunto il leader di Italia Viva. "Quello di Iv è un documento molto serio. Pensate che siccome c'è la campagna del vaccino non si debba discutere? Non è lesa maestà. Di fronte a una cifra che segnerà il futuro delle nuove generazioni, posso rivendicare il diritto di parlarne? Il nostro è contributo è positivo, non ho paura di niente, sui contenuti abbiamo ragione noi. Ditemi perché abbiamo un sistema in cui una forza politica deve scoprire notte tempo dove vanno a finire 200 miliardi. C'è da vaccinarsi contro il populismo oltre che contro il Covid".

"Mi piacerebbe che sui punti sui quali ci viene detto di no ci venga spiegato il perché. Perché i servizi segreti debbano non vedere assegnata la delega. perché le opere sulle case popolari non debbano essere fatte. Perché quando diciamo che bisogna dare ai sindaci ci viene detto di no?", ha detto ancora l'ex premier.

Sul Prodotto interno lordo del prossimo anno, Renzi ha affermato: "Secondo il Mef questo piano produrrà il +2,3% di Pil, è niente visto che abbiamo perso 10 punti. Se produce il +0,89% di occupazione al Sud vuol dire che non ci siamo, col Piano non è stato fatto un buon lavoro".

E, infine, a proposito dei giovani: "Essere il Paese dell'opportunità significa mettere al centro i giovani. Ci sono solo due miliardi nel piano. Non è pensabile che sull'emergenza di giovani e occupazione ci siano 2,1 miliardi. Non si va da nessuna parte se si mette sul superbonus dieci volte quello che si mette sui giovani".

(Unioneonline/F)
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