Levata di scudi contro Christian Solinas e la sua Giunta dopo che è emerso il parere negativo del Comitato tecnico scientifico sardo sull'apertura delle discoteche che ha causato un forte aumento dei contagi nell'Isola.

"In questi mesi abbiamo compreso le difficoltà del presidente della Regione Sardegna nella gestione della pandemia. Abbiamo tollerato il tenore di dichiarazioni spesso spavalde di chi cercava ogni modo di andare contro le disposizioni del governo pur di nascondere con belle parole la sua pericolosa inerzia. Ma ora non si può più ammettere tanta inadeguatezza e chiediamo subito le dimissioni di Solinas". Così i parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle Emanuela Corda, Lucia Scanu, Paola Deiana, Nardo Marino, Mario Perantoni, Luciano Cadeddu, Alberto Manca, Pino Cabras.

"Ci troviamo davanti a una situazione imbarazzante per la Sardegna che è al centro di uno scandalo a causa di decisioni scellerate. Perché aprire le discoteche ad agosto con la consapevolezza dei rischi di contagi e solo per fare contenti gli imprenditori stranieri è stato gravissimo. Ed è stato gravissimo aver mentito a tutti sostenendo che dietro la motivazione ci fosse un documento del Comitato scientifico che invece aveva dato parere contrario appena cinque giorni prima, come riportano oggi fonti di stampa. Un documento che nessuno della sua Giunta dichiara di aver mai visto né letto. Un fatto altrettanto grave. Tutto ciò mostra una gestione totalmente irresponsabile e pericolosa della situazione che stiamo vivendo", concludono i parlamentari.

"Se fossero confermate le notizie apparse sul sito di La Repubblica, il presidente della Regione dovrebbe immediatamente dimettersi, per aver mentito ai sardi", attacca Massimo Zedda."Il presidente della Regione - continua - avrebbe aperto le discoteche ad agosto contro il parere del comitato tecnico scientifico".

All'attacco anche il capogruppo di Progressisti in Consiglio regionale Francesco Agus: "Se davvero il Presidente della Regione si fosse presentato in Consiglio regionale omettendo l’esistenza di un parere negativo del Comitato Tecnico Scientifico riguardo alla riapertura delle discoteche in Sardegna si tratterebbe di un atto di una gravità intollerabile. Chiarisca o si dimetta".

E dimissioni chiede anche Francesca Ghirra, candidata sconfitta da Truzzu alle ultime comunali di Cagliari: "In qualunque posto del mondo Presidente e Giunta avrebbero rassegnato le dimissioni da tempo", ha twittato.

Anche il portavoce di Sinistra italiana, il deputato Nicola Fratoianni, interviene a gamba tesa: "Grazie ad una inchiesta di Report e alle ultime rivelazioni di Repubblica scopriamo che la Giunta regionale sarda avrebbe deciso di aprire le discoteche contro il parere del locale Cts", attacca. "Carte false per favorire alcuni interessi particolari a scapito della salute dei cittadini. Solinas e la sua Giunta si dimettano e chiedano scusa, porteremo la questione in Parlamento".

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha chiarito invece la sua posizione in merito all'ordine del giorno dell'11 agosto che impegnava il presidente a valutare la riapertura delle discoteche, poi definita nell'ordinanza di poche ore dopo. L'odg porta infatti la firma della maggioranza ma anche di quattro consiglieri del Pd e di uno di LeU: "All'inizio - spiega - ci è stato prospettato dalla maggioranza un odg che non prevedeva l'acquisizione del parere del Cts, noi abbiamo spiegato che a queste condizioni non avremmo sottoscritto, a quel punto è stato aggiunto il riferimento al parere che però, tuttora, non risulta agli atti".

"Abbiamo presentato un'interrogazione urgente al ministro della Salute e al ministro degli Affari regionali per sapere se sono a conoscenza che il presidente della Sardegna, differentemente da quanto previsto dal decreto del 7 agosto 2020, disponeva che le discoteche continuassero a restare aperte fino al 31 agosto", dichiarano in una nota congiunta i deputati sardi del Partito democratico, Gavino Manca, Romina Mura e Andrea Frailis: "A partire da metà agosto, in Sardegna, i numeri di positivi al Covid sono aumentati esponenzialmente. Di fronte a questi fatti - proseguono gli esponenti dem - chiediamo al ministro Speranza e al ministro Boccia se il presidente Solinas abbia interloquito con loro o con i loro uffici e se abbia in qualche modo ricevuto il benestare, o comunque qualsiasi tipo di rassicurazione, circa la opportunità di continuare a tenere aperte le discoteche in deroga a quanto previsto dal dpcm 7 agosto 2020".

"Crediamo - concludono gli esponenti del Pd - che laddove la condotta del presidente della Regione Sardegna corrispondesse alle ricostruzioni, ci siano gli estremi per una palese violazione del principio costituzionale di cui all'articolo 32 della Costituzione nella parte in cui si stabilisce che 'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività".

Per Eugenio Lai (LeU) il governatore della Sardegna Christian Solinas si trova davanti a un bivio: "Mostri gli atti e smentisca le accuse che gli arrivano da ogni parte, compresi membri della sua maggioranza, o presenti le dimissioni per manifesta incapacità di gestire una situazione così importante".

(Unioneonline/L-D)
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