Scontro fra regioni del Nord e regioni del Sud Italia sull'avvio della cosiddetta Fase 2, ovvero la progressiva riapertura delle attività dopo il lockdown per l'epidemia di coronavirus.

A infiammare la situazione, le dichiarazioni del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che, con riferimento alla volontà delle regioni settentrionali di riaprire il prima possibile, ha minacciato di mettere in quarantena chi arriva da Veneto e Lombardia.

Pronta la replica del presidente della giunta regionale veneta Luca Zaia, che ha avvertito: "Se chiudono i confini è nord contro sud".

E poi c'è Attilio Fontana, governatore della Lombardia, che accusa: "Ci vogliono commissariare". Riferimento alle parole del capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, che non ha escluso ("Valuteremo") l'intenzione di prendere provvedimenti nei confronti del Pirellone per la gestione dell'emergena Covid.

"Tutti devono avere mascherine e guanti e deve essere misurata la temperatura prima di entrare al lavoro e poi c'è il tema del trasporto pubblico. Se si realizzano queste condizioni riapriamo, sennò no", ha avvertito l'assessore lombardo al Welfar Gallera.

Insomma, un tutti contro tutti, con il Governo chiamato a intervenire con regole chiare, in vista del 3 maggio, data di scadenza dell'ultimo decreto emesso dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte con le misure restrittive per il contenimento dell'epidemia.

"Si può ragionare su una regionalizzazione delle aperture: nelle zone con un numero inferiore di persone positive è più facile valutare la catena dei contatti", ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli parlando del lavoro sulla fase 2 portato avanti con la task force guidata da Colao.

Dal canto proprio, Nicola Zingaretti, nella doppia veste di segretario Pd e governatore del Lazio, invita tutti alla calma e al dialogo: "È importante - ha scritto su Facebook - che ora Governo e Regioni, con la comunità scientifica, lavorino insieme con un obiettivo comune: riaprire nei tempi giusti, in piena sicurezza. È possibile farlo, senza polemiche".

Proprio il Lazio di Zingaretti, però, è stato al centro di un altro botta e risposta al veleno con la Lombardia di Fontana, dopo che quest'ultimo ha affermato che la giunta laziale ha preso gli stessi provvedimenti di quella lombarda sulle residenze per anziani, dove si sono registrati numerosi decessi per Covid, ma, in quel caso, "nessuno ha fatto polemica".

"Da noi - ha però replicato Zingaretti - nessuna promiscuità tra positivi e negativi nelle Rsa, nessuna facilità nel contagio. Insomma, nessun caso Lombardia nel Lazio. Anzi qui è avvenuto l'opposto di quanto sembra essere stato fatto in Lombardia".

(Unioneonline/l.f.)
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