La battaglia delle battaglie si è conclusa: Stefano Bonaccini si riconferma governatore dell'Emilia-Romagna.

L'esponente del Partito democratico ha vinto con il 51,42%, mentre Lucia Borgonzoni, leghista candidata del centro-destra, ha avuto il 43,63% dei consensi.

Deludente il risultato di Simone Benini (Movimento 5 Stelle), che si ferma al 3,48%.

Il Partito democratico si conferma primo partito, con il 34,68%; la Lega è seconda con il 31,95 per cento.

I 5 Stelle restano fermi al 4,74 per cento: alcuni elettori pentastellati hanno votato in modo disgiunto (la lista del Movimento, ma Bonaccini presidente).

La partita combattuta per mesi era arrivata al culmine ieri sera, a urne chiuse e dopo una giornata in cui un fiume di gente è andato a votare (il 67% contro lo scarso 37% del 2014), con un testa a testa negli exit poll di tre punti di differenza, distacco che in poco tempo si è allargato con le proiezioni fino a regalare prima un cauto ottimismo al comitato di Bonaccini, e poi la vittoria al governatore uscente.

A Lucia Borgonzoni e Matteo Salvini, al comitato elettorale della Lega al Zanhotel, tra decine di giornalisti., non è rimasto altro da fare che accettare la sconfitta: "Il popolo ha sempre ragione, se perdo sono felice lo stesso", ha detto il leader della Lega in una prima conferenza stampa, intorno a mezzanotte.

Ha vinto facile invece in Calabria Jole Santelli, con il centrodestra, mettendo a tappeto Pippo Callipo e Francesco Aiello. L'affluenza alle urne è rimasta stabile al 44%.

(Unioneonline/D)

LE PAROLE DI ZINGARETTI
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