L'arbitro Bruno Vespa ha avuto giusto il tempo di fare i convenevoli, da padrone di casa. Poi a Porta a Porta è partito lo scontro tra i due Mattei, Renzi e Salvini, senza esclusione di colpi.

FUNGHI E PAPEETE - "Renzi in maniera geniale si è inventato un governo sotto il fungo per evitare queste elezioni, vediamo quanto dura. L'ultimo sondaggio dà la Lega al 33%, il governo è nato per non far votare gli italiani sennò vinciamo noi", ha detto Salvini, ricordando che il M5S "bloccava tutto da tre mesi, no alla Tav, alla flat tax, all'autonomia, persino alle Olimpiadi".

Pronta la replica dell'ex premier Pd, ora leader di Italia Viva: "Il colpo di sole del Papeete che ha preso il collega Salvini lo fa rosicare ancora adesso, mai era accaduta una crisi del genere. Ma quando si vota lo decide la Costituzione, non il menù di un beach club. Ha fatto una cosa senza testa né coda: potevamo seguire il diktat del Papete o fare un'operazione di Palazzo, ma nell'interesse del Paese. Non abbiamo più lo spread alle stelle, scongiuriamo l'aumento dell'Iva e torniamo a contare in Europa, senza sgomitare contro Merkel e Macron per qualche like".

TASSE, QUIZ E FERIE - La prima scintilla riguarda le tasse sui premi in tv, entrambi hanno partecipato da giovani a quiz televisivi. "Io su quel premio pagai le tasse, lei non so, magari Berlusconi le riservò un trattamento di favore", incalza Renzi, replicando a Salvini che aveva criticato l'idea del governo di tassare i premi.

Altro scontro sulle ferie: "Vedo che è un reato andare in spiaggia con il figlio, a sinistra siete abituati a champagne e caviale a Montecarlo, io vado a Milano Marittima perché preferisco lasciare i soldi in Italia", si difende il leghista. Pronta la risposta del leader di Italia Viva: "Non giudico le ferie delle persone, ma avrei preferito che fosse andato in missione ai vertici europei. Sono importanti, lei ha partecipato solo a un vertice su sette, ha votato al Senato l'1,3% delle volte. Stare in spiaggia con il figlio è legittimo, ma se fai il ministro non vai nelle sagre di paese. Un ministro va al G7, non alla pro loco".

(Ansa)
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"GENIO INCOMPRESO" - L'ex ministro dell'Interno non ha tardato a replicare: "Io adoro i comuni, le sagre: è vero, ma o gli italiani sono cretini oppure qualcosa di buono si è fatto, se tu hai il 4% e io il 33%". E quando l'ex premier ricorda i risultati del suo governo, gli 80 euro, lo spread sotto i 100 e le politiche sul lavoro, Salvini ironizza: "Renzi è un genio incompreso, ha fatto tutto e gli italiani non se ne sono accorti, ha portato pure la pace nel mondo".

In pieno litigio sull'opportunità di andare a votare, Renzi lancia l'affondo: "Noi abbiamo il dovere di mettere in sicurezza il debito pubblico, Salvini. Lei è 27 anni che fa politica, non ha portato a casa nessun risultato se non tanti spot".

"BANDERUOLA" - E quando il leghista, nel criticare Giuseppe Conte passato dal governo gialloverde a quello giallorosso, si autodefinisce uomo d'onore, Renzi attacca a testa bassa: "Uomo di parola Salvini? Lei era per la Padania e ora nazionalista, ha cantato senti che puzza arrivano i napoletani. Tifava per la Francia contro l'Italia nel 2006, ha detto cose incredibili su Di Maio e ci ha fatto il governo. Era contro l'euro e ora non lo è più. Lei è una banderuola: se cambiare idea è sinonimo di intelligenza, lei merita il Nobel per la Fisica".

I MIGRANTI - Ineludibile il tema migranti, con Salvini che espone un cartello con i numeri degli ultimi sbarchi. "Il governo Conte-Salvini ha messo due miliardi sulle forze dell'ordine, i governi Renzi-Gentiloni ne hanno messi sei", attacca Renzi. Ancora: "Salvini mente quando parla di un'invasione. Se il trend di settembre dovesse continuare, a fine anno avremo 30mila persone. Non sono un problema in un Paese di 60 milioni di abitanti quelle 30mila persone, il problema sono quelle 25 che delinquono e che vanno stangate".

LA MANOVRA - Ancora, sulla manovra: "Massacra gli autonomi, un danno incredibile all'economia italiana", attacca Salvini. Renzi invece critica quota 100 ("un furto ai giovani, io sarei per non confermarla ma temo verrà confermata"), ma non difende del tutto la manovra a cui sta lavorando il governo Conte. "Il limite al denaro contante - afferma - non mi pare una cosa fondamentale, quel che è fondamentale è che non aumenta l'Iva. Quello che mi chiedo è, c'è una strategia industriale per il Paese, per creare posti di lavoro?".

TUTTI CONTRO VIRGINIA - Si va avanti così, tra accuse e battute, sulle merendine e sul Papeete, sui voli di Stato, sui rubli ("Perché non hai querelato Savoini?"), sui 49 milioni ("Cosa ci fai? Ci alimenti la Bestia? Rendi i social una macchina dell'odio?") e sulle conferenze di Renzi ("Faccio politica per passione, non conferenze in giro per il mondo a decine di migliaia di euro, se le faccio le faccio gratis", incalza il leghista, "Non vai perché non ti chiamano", ironizza l'ex premier). Attacchi, difese e contrattacchi con il "lei" iniziale che con il passare del tempo diventa un "tu".

Ma i due Mattei, alla fine, un punto d'incontro lo trovano. Su Virginia Raggi. "Spero che si dimetta domattina, abbiamo fatto una petizione. Se c'è una persona che ha fallito come sindaco è lei, molto meglio i sindaci della Lega", riconosce l'ex premier. "Noi stiamo raccogliendo le firme contro la Raggi, lo faremo anche sabato a piazza San Giovanni", precisa Salvini.

(Unioneonline/L)
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