Si guardano a distanza, si studiano, si lanciano stoccate e lettere reciproche. Sembrano due giocatori di poker - più spregiudicato uno, più guardingo l'altro - Matteo Salvini e Giuseppe Conte, entrambi in attesa dello showdown che andrà in scena a Palazzo Madama il 20 agosto, quando ci saranno le comunicazioni del presidente del Consiglio in Senato.

Il leader della Lega ha aperto la crisi ma ora gli sta sfuggendo di mano. E anche le recenti concessioni ai pentastellati non sono servite a ricomporre le crepe che si sono aperte nella maggioranza gialloverde. Anzi, Di Maio ha alzato la posta chiedendo al leader leghista di dimettersi o ritirare la mozione di sfiducia a Conte. "Si è pentito - afferma il pentastellato - ma ormai la frittata è fatta".

Mozione che sarà comunque presentata, fanno sapere da via Bellerio. Magari Salvini sta studiando il colpo di scena in Parlamento: quello di pochi giorni fa, l'offerta a Di Maio ("Votiamo il taglio dei parlamentari e andiamo al voto"), si è rivelato un boomerang. E allora si parla di un azzardo: una proposta di governo di scopo, con tempi e programma certi, a cui potrebbe partecipare anche il Carroccio.

Si tratta di voci. Fatto sta che la crisi aperta da Salvini ha rinvigorito un Movimento 5 Stelle che pareva quasi depresso, e un Renzi che se n'era tornato un po' in sordina, così come tutto il Pd targato Zingaretti.

Più passano i giorni, più diventa ampio il fronte del non voto. A renziani (gran parte dei deputati e senatori dem) e Movimento 5 Stelle, presto potrebbe aggiungersi Forza Italia, se Salvini non trova l'accordo con Berlusconi.

Quanto a Giuseppe Conte, sta valutando tre opzioni possibili per il 20 agosto: fare le comunicazioni e attendere gli sviluppi del dibattito per decidere la mossa successiva; parlare e contestualmente annunciare che salirà al Colle a dimettersi; intervenire chiedendo un voto di fiducia sulle sue comunicazioni.

E intanto proseguono, sottotraccia, i contatti tra Pd e Movimento 5 Stelle, che potrebbero palesarsi con chiarezza dopo le dimissioni di Conte e l'avvio delle consultazioni al Quirinale.

I dem sono divisi. Tra Renzi che ancora oggi ha rilanciato il governo istituzionale per fare la manovra e scongiurare l'aumento dell'Iva, e Zingaretti che studia un patto di legislatura con i pentastellati per governare quattro anni.

E tra le opzioni, oltre a Fico e Cantone, c'è anche quella di un Conte bis con vicepremier dem.

(Unioneonline/L)
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