Rivoluzione rosa nei vertici della struttura regionale.

L’esecutivo guidato da Christian Solinas ha nominato i 23 direttori generali che saranno a capo della macchina burocratica di viale Trento.

Sono le figure che, lavorando dietro le quinte, appongono i pareri di legittimità alle delibere della Giunta e garantiscono il controllo ed il coordinamento degli uffici e di tutto il personale.

Su 23 incarichi ben 11 sono andati a dirigenti del gentil sesso.

Tra gli altri, Solinas ha scelto due donne per gli incarichi di vertice politico amministrativo: Maria Grazia Vivarelli, Magistrato del Tar Lazio, come capo di gabinetto e l’avvocato amministrativista Silvia Curto nel ruolo di direttore generale.

Ecco le nomine nel dettaglio: agli Affari generali Riccardo Porcu, al Personale, Maika Aversano, alla Programmazione, Marcella Marchioni, al Centro Regionale di Programmazione Graziella Pisu, agli Enti locali Umberto Oppus, all’Urbanistica Maria Ersilia Lai, all’ Ambiente Andreina Farris, al Corpo forestale Antonio Casula, all’Agricoltura Giulio Capobianco, al Turismo Angela Maria Porcu, ai Lavori pubblici Piero Teodosio Dau, all’Industria Giuliano Patteri, al Lavoro Roberto Doneddu, alla Pubblica Istruzione Giorgio Onorato Cicalò, ai Beni culturali Renato Serra, alla Sanità Marcello Tidore, alle Politiche sociali Francesca Piras, ai Trasporti Gabriella Massidda, all’Area legale Alessandra Camba, al Distretto idrografico Antonio Sanna, al Centro committenza Cinzia Lilliu, alla Protezione civile Antonio Pasquale Belloi.

La scelta di puntare su figure femminili ha riscosso pareri positivi.

In particolare la Cisl, con una nota del segretario generale della Funzione pubblica, Davide Paderi, "esprime apprezzamento per la scelta della Giunta regionale di procedere alla individuazione e alla nomina dei direttori generali con un criterio di merito, discontinuità e valorizzazione delle risorse interne".

Un’apertura importante da parte del grande sindacato sempre molto attento alle tematiche sociali e del lavoro.

"Vi sono novità importanti, conferme autorevoli e innesti di esperienze esterne che possono rafforzare un cambiamento necessario per una Regione moderna e veloce", aggiunge Paderi.

E ancora: "La Cisl ritiene che il profilo culturale e le sensibilità dei nuovi manager assessoriali abbia una caratteristica innovativa e di pluralismo, che raramente si era vista in passato. Non si tratta quindi di uno spoils system tradizionale ma un tentativo di puntare alla qualità, senza l’ossessione del bilancino politico".

"Questo – conclude Paderi – può essere per la Cisl un buon viatico per modernizzare la Regione e l’auspicio che si proceda speditamente anche per enti e agenzie, con lo stesso criterio e spirito innovatore".

L.P.
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