Proseguono gli attriti nel governo giallo-verde.

Questa volta ad agitare la maggioranza è la flat tax, ovvero la riduzione delle aliquote Irpef che tanto piace alla Lega, ma che trova resistenze nel Movimento 5 Stelle.

Oggi, da Verona, dove è arrivato in occasione di Vinitaly, il leader del Carroccio Matteo Salvini ha ribadito: "È una nostra priorità e c'è nel contratto di governo quindi come noi rispettiamo e approviamo quello che c'è nel contratto e che magari non è nel Dna della Lega, e penso al reddito di cittadinanza, altrettanto rispetto sul tema fiscale lo chiediamo agli altri".

Pronta la replica pentastellata. "Non abbiamo mai detto di non volere la flat tax, bensì abbiamo affermato che non bisogna fare facile campagna elettorale su certe misure, perché sono ambiziose e costano", spiega il Movimento 5 Stelle.

Aggiungendo: "È stata proprio la Lega a dire che costa 12miliardi. Dunque, ribadiamo: noi siamo sempre stati leali al contratto, chi lo è stato meno è la Lega. Chi ha iniziato a spingere sulla castrazione chimica è stata la Lega, chi parla di leva obbligatoria è la Lega, chi presenta una legge per la libera circolazione delle armi è la Lega. E potremmo andare avanti per molto''.

A provare a mettere ordine e a riportare alla calma è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

"La Flat tax è nel nostro programma di governo", ha detto il numero uno di Palazzo Chigi, anch'egli ospite di Vinitaly.

"Sicuramente - ha aggiunto Conte - dobbiamo completare questo pilastro del nostro programma riformatore nella prossima manovra. Per completarlo dobbiamo tenere conto del quadro di finanza pubblica".

(Unioneonline/l.f.)

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