Nuovo scontro all'interno del governo sulle grandi opere, con un botta e risposta tra Giovanni Tria e Danilo Toninelli.

Il ministro dell'Economia è tornato a parlare della Tav, l'alta velocità Torino-Lione, dopo la pubblicazione dell'analisi costi-benefici eseguita dal dicastero dei Trasporti.

A due settimane dallo scadere della prima tranche di finanziamenti europei sull'opera (circa 300mila euro), il ministro è intervenuto al programma "Quarta Repubblica" su Rete 4 a proposito di investimenti e di necessità di rispettare gli impegni per non perdere la faccia davanti agli investitori (e i loro denari).

"Non mi interessa l'analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav", ha dichiarato: il problema, secondo Tria, è che "nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra un governo che cambia, non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive". Le infrastrutture come la Torino-Lione sono, infatti, opere "di lungo termine", difficili da bloccarle.

Immediata la replica del collega Toninelli, ospite del programma "Zapping" di Radio 1, da sempre contrario alla realizzazione dell'opera.

"L'unico cantiere fermato, non bloccato, oggi in Italia è quello Tav", ha detto il ministro dei Trasporti, "quello che Tria si è dimenticato è che c'è un contratto, che lo vincola, che dice 'ridiscutere tutto il progetto', e a quello il ministro Tria dovrà attenersi".

(Unioneonline/F)
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