"Non mi candido alle europee, non mi candido alle primarie".

Lo ha detto Matteo Renzi in un'intervista a "Che tempo che fa", su Rai1.

"Sul Pd ho raggiunto la pace dei sensi. Adesso sono un senatore, un parlamentare e lotto contro questo governo dall'opposizione, dico soltanto che chiunque vinca alle primarie non deve ricevere il trattamento che ho ricevuto io", ha aggiunto ammettendo di aver pensato di fondare un nuovo partito: "Ci ho pensato due volte: quando ho perso con Bersani e quando ho vinto con il 40% ma i partiti personali non servono".

"Voterò alle primarie ma dirò chi il giorno dopo. Chiunque sarà, non farò quello che hanno fatto a me, non farò fallo di reazione". E ancora: "Posso chiedere a chi mi ha fatto la guerra di preoccuparsi di quell'altro Matteo e del governo?", ha chiesto ribadendo di augurarsi che chiunque sarà il nuovo segretario "riuscirà a mettere pace. E mi auguro che il Pd possa smettere di parlare di me".

E sul reddito di cittadinanza: "Alle persone che hanno bisogno dai un lavoro, non un sussidio. Qual è il messaggio implicito del reddito di cittadinanza ai ragazzi? Non fare fatica, non studiare. Il messaggio che c'è dietro non è l'aiuto ai poveri, l'aiuto ai poveri è un'altra cosa".

Per quanto riguarda invece il mancato accordo tra Pd e M5s dopo i risultati del 4 marzo: "Sono orgoglioso di aver detto no al Movimento 5 Stelle": "Con il senno di poi meno male, non so se qualcuno nel Pd è pentito".

Il M5s, ha concluso, è "un partito che va in Francia e incontra i leader dei gilet gialli che vogliono fare un golpe... io vedo un'Italia che sta perdendo credibilità".

(Unioneonline/D)
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