Il governo ha ottenuto con 330 voti a favore, 219 contrari e un astenuto la fiducia sull'articolo 1 della manovra.

Ora avrà inizio l'esame dei singoli articoli, tra cui la contestata eco-tassa, che probabilmente si protrarrà per tutta la notte. Mancano invece i provvedimenti chiave nella trattativa con la Commissione europea, rimandate alla seconda lettura al Senato.

Intanto il vicepremier Luigi Di Maio in un'intervista a "Radio 24" ha smentito le voci che attribuiscono al Movimento 5 Stelle la volontà di far dimettere il ministro dell'Economia, dopo la sua mancata partecipazione al vertice sulla manovra di ieri.

"Giovanni Tria sta facendo un grande lavoro", ha dichiarato ancora il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, sottolineando come la trattativa con la Ue a proposito della legge di bilancio sia condotta dal ministro e "dal premier Giuseppe Conte con Juncker e i loro omologhi".

Il leader del M5S ha infine ribadito di avere "piena fiducia in tutti e due".

Luigi Di Maio e Giovanni Tria (Ansa)
Luigi Di Maio e Giovanni Tria (Ansa)
Luigi Di Maio e Giovanni Tria (Ansa)

Ha poi commentato le parole del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che nei giorni scorsi aveva criticato la manovra nel suo intervento all'appuntamento di Torino organizzato dagli imprenditori pro-Tav.

"Spero di poter dialogare da martedì al tavolo che ho convocato con le piccole e medie imprese", ha affermato Di Maio, aggiungendo: "Se potremo migliorare ancora la manovra, lo faremo".

Nella legge di bilancio "ci saranno novità sul costo del lavoro", ha poi aggiunto, spiegando che "stiamo lavorando alla riduzione del costo del lavoro e ad un ulteriore incentivo alle imprese che assumono a tempo indeterminato".

Infine, ha affrontato il tema dell'ecotassa, dopo le polemiche di ieri con la Lega, precisando: "Io non voglio mettere alcuna tassa sulle auto familiari di cui gli italiani hanno bisogno per spostarsi. Dopo il confronto con le aziende automobilistiche, con i lavoratori e i consumatori troveremo il modo per migliorare la norma, che non significa fare marcia indietro".

(Unioneonline/F-D)
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