"Il M5S doveva essere l'argine ai fascismi, come diceva Grillo, invece è stato leva del fascio-populismo".

Questo il duro giudizio di uno che il Movimento l'ha conosciuto da vicino: Lorenzo Tosa, ex addetto stampa dei pentastellati in Regione Liguria.

Tosa si è sfogato ai microfoni di Radio Cusano Campus, rivelando i dettagli della sua esperienza, che l'ha indotto a lasciare il M5S, con uno sfogo sui social che non ha mancato di far discutere.

"Un atto liberatorio - ha spiegato - perché per troppo tempo sono rimasto ai margini visto che il mio ruolo mi imponeva questo. A un certo punto però non sono più riuscito a stare dietro le quinte mentre intorno a me si stavano creando i presupposti per lo scenario che adesso è esploso in tutta la sua evidenza".

Per Tosa, il Movimento ha ormai "sdoganato tutta una serie di atteggiamenti culturali che poi hanno portato al Salvinismo, e in ambito internazionale a Trump, Bolsonaro, Le Pen. Non perdono al M5S di aver sdoganato il rifiuto della cultura, come se fosse qualcosa di cui vergognarsi".

Ancora, spiega l'ex addetto stampa, "quello che vediamo sul blog di Grillo è solo la facciata. Ci sono due livelli nel M5S: c'è il livello rassicurante moderato di Di Maio che va in tv a cercare un certo tipo di elettorato; e poi c'è un'altra parte in cui si sdogana una comunicazione anche molto violenta sui social, con campagne che mirano a minare i fondamenti culturali della nostra società".

All'inizio, dice Tosa era tutto diverso: "Il M5S degli esordi che una sua genuinità di fondo ce l'aveva non è il Movimento dal 2013 in poi. Di quel Movimento è rimasto solo il nome".

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata