Due violente esplosioni hanno scosso nel pomeriggio il centro di Beirut, in Libano.

Una densa colonna di fumo si è alzata sopra la città, con la gente che si è riversata nelle strade.

Secondo le prime informazioni le esplosioni sarebbero avvenute a distanza di quindici minuti l'una dall'altra. La terribile detonazione nella zona del porto ha causato, secondo i media locali, centinaia di feriti, e in molti sono rimasti sotto le macerie.

Nell'incidente è rimasto coinvolto, non in modo grave, anche un militare italiano. Lo conferma lo stato maggiore della Difesa. Si tratta del caporal maggiore R.C., del battaglione Gestione Transiti (RSOM) di Bari, mentre altri sono sotto osservazione in stato di choc

Secondo Associated Press l'intera zona del porto sarebbe letteralmente stata rasa al suolo.

Ingenti i danni a negozi e abitazioni, con molti vetri andati in frantumi.

Le numerose persone rimaste ferite stanno camminando, a piedi, per le strade dirette agli ospedali della città. Nel distretto di Achrafieh, i feriti si dirigono al nosocomio Hôtel Dieu. Davanti al centro medico di Clémenceau, in tanti, compresi i bambini, a volte coperti di sangue, aspettano di essere curati.

Ovunque è già partito l'appello a donare il sangue.

Non si conoscono al momento le precise origini delle esplosioni, ma si parla di un deposito di fuochi d'artificio saltato in aria.

Un primo bilancio parla di almeno 27 vittime e 2.500 feriti.

(Unioneonline/v.l.)

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