Dopo 76 giorni di lockdown Wuhan, il focolaio da cui è nata la pandemia di Covid-19 che poi si è estesa in tutto il mondo, vede cadere la serie di restrizioni più vincolanti decise il 23 gennaio per contenere i contagi.

Una misura draconiana che aveva coinvolto 60 milioni di persone.

A mezzanotte, le 18 in Italia, è caduto il divieto di lasciare la città, a condizione di essere in buona salute e di non aver avuto contatti con infetti. Le auto sono tornate ai caselli autostradali, dove già si segnalano lunghe code, i treni sono ripartiti, anche in uscita.

Il traffico è già molto intenso, ma per molti uno degli obiettivi principali sarà semplicemente mangiare una ciotola di "reganmian", il più popolare e tipico piatto di noodle piccanti del capoluogo della provincia dell'Hubei.

Perché in fondo l'obiettivo è il ritorno alla normalità. Uno sblocco che arriva quando i nuovi casi di coronavirus a Wuhan sono stati ormai azzerati, mentre per la prima volta dal 23 gennaio in Cina non c'è stato alcun decesso.

(Unioneonline/L)
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