Prime vittime dell'eruzione del vulcano Taal, a una sessantina di chilometri a sud di Manila, nelle Filippine.

Una donna di 65 anni e un ragazzo di 27, originari rispettivamente delle città di Talisay e Taal, sono morti per attacchi cardiaci durante la fuga dalla zona del vulcano.

Sono invece 82mila, secondo quanto riferito dalle autorità, le persone costrette a lasciare le proprie abitazioni.

Il vulcano, che si trova nella provincia di Batanga ed è situato al centro di un lago che porta lo stesso nome, ha iniziato l'attività eruttiva domenica.

"Ha una storia eruttiva molto complessa - spiega Piergiorgio Scarlato, primo ricercatore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) - , tanto che negli ultimi 450 anni ha prodotto 34 eruzioni, ognuna molto diversa dall'altra, per via della sua vicinanza con l'acqua. Ad esempio ce ne sono state due freato-magmatiche molto forti: la prima, del 1911, ha provocato 1.335 morti, e la seconda nel 1965, con 190 vittime. L'ultima eruzione esplosiva risale al 1754 ed è durata sei mesi, mentre l'ultima eruzione di tipo freatico è iniziata nel 1965 ed è terminata nel 1977. Questa evoluzione in corso - ha concluso Scarlato - potrebbe provocare frane, terremoti, un'attività leggermente esplosiva o appunto, un'eruzione di tipo esplosivo. Come Ingv seguiamo attentamente la situazione, perché è un esempio di attività eruttiva in un'area densamente popolata, simile a quella che potremmo avere noi".

(Unioneonline/D)
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