Dopo le violenti proteste dei giorni scorsi, la Catalogna vive una nuova giornata di mobilitazioni con il grande sciopero generale che paralizzerà tutta la regione.

E mentre sul fronte politico continuano gli attacchi tra il governo di Madrid e la Generalitat, con il presidente Quim Torra che promette un nuovo referendum per decidere la separazione da Madrid entro due anni, ieri in 25mila hanno sfilato nelle principali città della catalogna.

Cinque i cortei oggi a Barcellona; intanto è stata disposta la chiusura delle visite alla Sagrada Familia

IN SARDEGNA - Con l'occasione del grande sciopero, molte mobilitazioni a sostegno dei catalani anche in Sardegna, con sit in davanti alle prefetture e nelle piazze.

Gli indipendentisti isolani intendono così rispondere alle condanne dei tribunali iberici nei confronti degli organizzatori del referendum sull'indipendenza dell'1 ottobre 2017 che hanno portato agli scontri di questi giorni tra polizia e manifestanti.

"La loro unica colpa - accusa il partito indipendentista sardo Liberu - è stata quella di avere dato la parola al popolo catalano, chiedendo il loro parere sul diritto all'autodeterminazione nel nome dei principi democratici di cui tutti si riempiono la bocca".

Manifestazioni e ritrovi si sono tenuti in mattinata davanti alle prefetture a Cagliari e Oristano, mentre a Nuoro sono previste dimostrazioni dalle 17 alle 18. A Sassari appuntamento in piazza Azuni dalle 18.30 alle 19.30.

Sardigna Natzione organizza invece una manifestazione in piazza Garibaldi dalle 17.30 alle 19 a Cagliari davanti alla sede del consolato spagnolo con striscioni, slogan e volantini.

IL BIG MATCH - Intanto la Liga spagnola ha rinviato il match tra Barcellona e Real Madrid che era previsto per il 26 ottobre prossimo.

PUIGDEMONT - In mattinata l'ex presidente catalano Carles Puigdemont si è consegnato alle autorità belghe in relazione al nuovo ordine di cattura emesso a suo carico.

"Come vi ho annunciato - ha dichiarato dopo essere stato rilasciato - mi sono messo a disposizione dei giudici. Sono comparso ora e il giudice mi ha rilasciato con l'adozione di misure cautelari, come non poter uscire dal paese senza informarlo o chiedere il suo permesso".

Interpellato sulle violenze scoppiate nelle strade della Catalogna, Puigdemont ha ricordato di essersi "sempre" espresso contro la violenza.

(Unioneonline/v.l.)
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