Le email rubata a Wikileaks all'allora candidata presidente per i democratici, Hillary Clinton? "Donald Trump lo sapeva e sapeva della loro imminente pubblicazione".

Si tratta di uno dei passaggi della deposizione di Michael Cohen, ex avvocato dell'attuale presidente degli Usa, davanti al Congresso.

Cohen ha aperto la sua testimonianza chiedendo alla Commissione la protezione per la sua famiglia dalle minacce presidenziali.

Poi ha detto: "Io so chi è Donald Trump: è un razzista, un truffatore, un imbroglione". Tra gli aneddoti riportati da Cohen, oltre alle email della Clinton, la richiesta di mentire sul progetto di una Trump Tower a Mosca. Ufficialmente, l’idea di realizzare una torre in Russia rimase in una fase embrionale e fu fermata nel gennaio del 2016, mentre secondo le accuse ci furono incontri con tra i russi e gli intermediari del tycoon anche a giugno, nel pieno della campagna.

Tra gli intermediari c’era anche Cohen, che conferma di aver portato avanti il progetto anche durante la campagna elettorale del 2016 e dice che Trump gli chiese implicitamente di mentire a riguardo, ma "non direttamente", perché non è il suo modus operandi.

"Io stavo negoziando per lui in Russia - ha spiegato alla commissione vigilanza della Camera - ma lui mi guardò negli occhi e mi disse che non c’era alcun business in Russia. Poi andò fuori e mentì agli americani dicendo la stessa cosa. A modo suo stava dicendo anche a me di mentire".

(Unioneonline/s.a.)
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