Tre anni e otto mesi.

Questa la condanna che un tribunale inglese ha inflitto a John Broadhurst, multimilionario colpevole di aver lasciato morire la fidanzata ferita e sanguinante dopo aver fatto con lei "sesso violento". L'uomo è stato accusato di omicidio colposo dalla Birmingham Crown Court.

I fatti risalgono a dicembre 2016: l'imprenditore 40enne ha chiamato i soccorsi dalla loro casa di Kinver, nel Staffordshire, affermando che la sua compagna, Natalie Connolly, era morta.

Stando ai risultati degli inquirenti, i due avevano avuto una sessione di masochismo sessuale, innaffiato da alcol e cocktail di droghe. Natalie ha perso subito la testa ed è stata ferita gravemente fino alla morte: sul suo corpo sono state trovate ben 40 lesioni.

L'uomo, secondo il giudice, al contrario della vittima, era lucido e perfettamente in grado di capire le conseguenze delle sue azioni. E se è vero che il rapporto era consensuale, Broadhurst ha infierito su "una donna ubriaca e ferita" e non ha chiamato i soccorsi in tempo utile per salvarla anche se, si legge nella sentenza, "il rischio di morte nelle condizioni in cui era stata lasciata era pressoché ovvio".

La donna aveva una bambina.

(Unioneonline/D)
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