Quasi quattro ebrei su dieci, in Europa, hanno considerato negli ultimi cinque anni la possibilità di lasciare il Paese in cui vivono. Questo perché non si sentono più sicuri a casa loro, a causa della crescita dell'antisemitismo nel vecchio continente. Non solo, oltre uno su tre (il 34%) evita di visitare luoghi o cerimonie ebraiche perché non si sente al sicuro una volta raggiunta la destinazione o lungo la strada per recarvisi.

Sono alcuni degli inquietanti dati che emergono dal rapporto su "Esperienze e percezioni dell'antisemitismo" realizzato dalla Fra, l'agenzia Ue per i Diritti Fondamentali, tramite interviste in 12 Paesi europei, fra cui l’Italia, a 16.395 persone che si definiscono ebree.

Un’indagine che, secondo la Fra, mette nero su bianco come l'antisemitismo ancora "pervada la sfera pubblica, riproducendo e radicando stereotipi negativi relativi agli ebrei". In Europa, ancora oggi, "il semplice fatto di essere ebrei aumenta la probabilità di dover affrontare un continuo flusso di abusi espressi in diverse forme, ovunque vadano, qualunque cosa leggano e con chiunque si mettano a parlare".

E il paragone con una medesima indagine condotta nel 2012 mostra che il problema, nell’ultimo periodo, si è sensibilmente aggravato. Ben l'89% degli intervistati ritiene infatti che l'antisemitismo sia aumentato nei rispettivi Paese nei cinque anni precedenti e l'85% lo considera un problema "serio".

Per gli ebrei europei, l'antisemitismo è più forte su Internet e social media (89%), seguiti dagli spazi pubblici (73%), mass media tradizionali (71%) e nella vita politica (70%). L'Italia, insieme al Belgio, alla Francia, e alla Polonia, è uno dei Paesi in cui la percentuale di coloro che ritengono che l'antisemitismo on line sia un problema rilevante raggiunge o supera il 90%.

Il nostro, in ogni caso, sembra essere un Paese in cui l'antisemitismo è relativamente meno propenso a manifestarsi apertamente e violentemente: mentre in media nei 12 Paesi oggetto di indagine il 24% ha visto o è stato testimone di episodi di molestie verbali o attacchi fisici nei confronti di altri ebrei negli ultimi 12 mesi, in Italia la percentuale è del 19%.

Il rapporto indica che gli ebrei europei "hanno a che fare così tanto con abusi a sfondo antisemita che alcuni degli incidenti sembrano loro poco significativi". E il 79% di chi ha subito molestie a sfondo antisemita nei precedenti cinque anni non ha sporto denuncia, principalmente a causa della convinzione (per il 48%) che “non sarebbe servito a niente”.

(Unioneonline/v.l.)
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