La complessa indagine avviata due anni fa dai carabinieri di Reggio Calabria si è conclusa in queste ore con due arresti. In manette sono finiti D.D.S., 40 anni, e la moglie G.V., 37. Entrambi sono ritenuti responsabili, in concorso, del reato di ricettazione, l'uomo inoltre anche di omicidio colposo, morte come conseguenza di altro delitto, violenza sessuale, circonvenzione di persona incapace, detenzione abusiva di armi e truffa aggravata.

Nel gennaio 2019, durante un servizio di controllo, i militari erano stati chiamati dal direttore di un ufficio postale, molto preoccupato per l'atteggiamento ritenuto "ambiguo" da parte di un cliente e della moglie che era rimasta all'esterno. Nel corso della perquisizione domiciliare, erano stati sequestrati vari monili in oro, due cartucce per armi da fuoco e una consistente somma di denaro.

Ma nulla poteva far pensare alla realtà che è stata successivamente ricostruita: la coppia prometteva la risoluzione "miracolosa" di problemi di tipo sentimentale o anche relativi alla salute in cambio di soldi. Lui, poi, si proclamava mago e guaritore: approfittando della fragilità delle sue vittime, attraverso amuleti e talismani che vendeva a peso d'oro, praticava il suo "incantesimo" per sconfiggere il "Maligno". E in vari casi vantava poteri soprannaturali per curare malattie o riconquistare amori perduti.

Durante alcuni riti esoterici, è riuscito ad "abbindolare" tre donne che si erano rivolte a lui e a violentarle.

L'episodio più grave riguarda un soggetto affetto da infermità mentale e deficienza psichica: conquistata la sua fiducia, il 40enne è riuscito a farsi consegnare mensilmente l’intero importo della pensione d’invalidità, creando un forte stato di sudditanza e influenza tale da indurre il disabile a sospendere la cura farmacologica cui era sottoposto presso l’Ospedale di Polistena, e a rifiutare di sottoporsi a un importante intervento chirurgico, a tal punto da perdere la vita.

(Unioneonline/s.s.)
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