Il governatore Attilio Fontana ha deciso di presentare ricorso al Tar contro l'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha posizionato la Lombardia in zona rossa a partire da domenica.

La pubblicazione del report di monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità ha assegnato alla Lombardia un indice di contagio Rt puntuale di 1,4, una sorta di "maglia nera" tra le regioni che Fontana però contesta perché riferita "a dati vecchi". "La zona rossa è una punizione che la Lombardia non si merita, è estremamente penalizzante - ha detto Fontana -. Ho fatto presente a Speranza che c'è qualcosa che non funziona nei conti, secondo me bisogna rivederli perché oggettivamente siamo in una fase in cui stiamo migliorando".

"Sono stato cauto e ho preteso sempre il rispetto delle regole - ha proseguito -. Tuttavia ritengo fortemente penalizzante questo scenario, che darebbe un colpo devastante a una grossa fetta dell'economia lombarda". Di "decisione assurda che avrà conseguenze drammatiche per il sistema produttivo lombardo", parla il nuovo assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi e per Confcommercio Lombardia si tratta di "una decisione feroce" che "mette a rischio un sistema economico già al limite".

Non ci stanno neanche i sindaci, in testa il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori. "Comprendo bene le ragioni dei sindaci che, evidenziando come i loro territori sono al di sotto della media regionale, chiedono una deroga. Il problema è che tale parametro non è preso in considerazione dal ministero della Salute e dal Cts nazionale, ma solo l'Rt", ha replicato Fontana, apertamente criticato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala: "Da domenica saremo in zona rossa ma qualcosa non torna. Prima Regione Lombardia decide di non riaprire le scuole fino al 24 gennaio, salvo essere smentita dal Tar, poi Fontana dice per giorni 'siamo vicini alla zona rossa'. Oggi strepitano".

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata