Confronto serratissimo nel governo sulle modalità di una nuova stretta anti-coronavirus in vista delle festività natalizie, dopo che il Comitato tecnico scientifico ha fatto trapelare la necessità di misure più rigorose.

Stando a quanto fanno sapere fonti dell'esecutivo, al termine del vertice di questo pomeriggio è emersa l'ipotesi di una maxi zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e l'1, 2, 3 gennaio. Un compromesso tra una zona rossa per tutta l'Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio chiesta dai "rigoristi" e un'unica zona arancione dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Nulla è ancora deciso, però, la discussione è "tutta aperta" e la riunione sarà aggiornata nelle prossime ore per permettere la partecipazione anche della rappresentante di Italia Viva, Teresa Bellanova, di rientro da Bruxelles.

IL DIBATTITO - Nel corso del dibattito i ministri Pd Dario Franceschini e Francesco Boccia e Roberto Speranza di Leu si sono battuti per misure da zona rossa tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, mentre sarebbe più prudente la linea del premier Giuseppe Conte, sostenuto dal M5s nel volere un intervento meno drastico.

L'ipotesi di mediazione prevede dunque otto giorni in totale in cui varrebbero tutte le regole già in vigore nelle regioni rosse: vietato ogni spostamento, non solo in entrata e in uscita dalla propria regione ma anche all'interno del comune di residenza, salvo comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità. E sarebbero chiusi tutti i negozi (ad eccezione di alimentari e farmacie) nonché ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie. Di fatto, si potrebbe uscire da casa solo per fare attività motoria, ma "in prossimità della propria abitazione" o attività sportiva "in forma individuale".

L'IPOTESI SOFT - C'è poi un'ulteriore ipotesi, più soft, che prevede l'istituzione di una zona arancione per tutta Italia dalla vigilia di Natale alla Befana o, in alternativa, nei giorni prefestivi, vale a dire il 24, il 31 dicembre e il 2 gennaio. Le misure previste in questa fascia consentirebbero di bloccare comunque gli spostamenti all'esterno del proprio comune e di chiudere bar e ristoranti - due degli interventi invocati dai tecnici per evitare che vi siano pranzi, cene e ritrovi nelle case o nei locali - mentre resterebbero aperti i negozi.

I CONTROLLI - Quel che è certo sono invece le misure sul fronte dei controlli, che si concentreranno soprattutto nel fine settimana del 19-20 dicembre, oltre che nelle giornate in cui verranno disposte le restrizioni più dure. Per l'ultimo fine settimana prima di Natale è previsto un esodo massiccio di italiani che si sposteranno per raggiungere i parenti prima che scattino i divieti e dunque vanno pianificati gli interventi.

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha convocato nelle prossime ore il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica proprio per fare il punto sul piano di rafforzamento dei controlli ma anche per verificare le misure di sicurezza e antiterrorismo in vista del Natale. E il capo della Polizia Franco Gabrielli ha già inviato una circolare ai prefetti e ai questori con la quale chiede di attuare "attente e coordinate misure di vigilanza" sia nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti, ai terminal dei pullman e negli autogrill per monitorare i flussi di traffico, sia "nelle aree di prevedibile affollamento", vale a dire le strade e le piazze dello shopping dove "è maggiore il rischio di inosservanza, anche involontaria, delle misura del distanziamento interpersonale".

(Unioneonline/D)
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