È stata denominata "Operazione Miraggio" quella condotta dalla polizia di Stato per individuare un cittadino italiano sospettato di aver svolto attività di auto-addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale.

Questa mattina l'uomo, che risiede nel Cosentino, è stato portato in carcere così come disposto dall'ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Catanzaro.

L’indagine è stata avviata dopo la segnalazione, acquisita in ambito di collaborazione internazionale, relativa alla condivisione, su una piattaforma digitale, in lingua araba, di propaganda del terrorismo di matrice jihadista.

Grazie anche a intercettazioni telematiche, gli approfondimenti investigativi si sono concentrati su un uomo il quale disponeva di numerosi account su piattaforme social (Telegram, Rocket Chat, Riot) con cui partecipava a gruppi chiusi di chiara connotazione jihadista per accedere ai quali bisognava essere accreditati e quindi ritenuti affidabili dagli amministratori dei canali.

I sospetti sono stati confermati dal contenuto del materiale sequestrato tra cui telefoni, apparati informatici, chiavette usb, documenti e manoscritti. Dall'analisi è emersa la puntuale osservanza di regole tecniche di anonimizzazione e di archiviazione sicura diffuse dagli organi di propaganda del Califfato.

In particolare sono stati ritrovati manuali di istruzioni sulla realizzazione di ordigni, tutorial sulla conduzione di operazioni terroristiche, documenti esplicativi sull’auto addestramento per il compimento di attentati, nonché video e immagini cruente di esecuzioni dell’Isis, riviste ufficiali delle agenzie mediatiche dello Stato islamico, Al Qaeda e altri gruppi terroristici, oltre a documenti in lingua araba auto prodotti dall’indagato.

(Unioneonline/s.s.)
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