Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Luca Bottaro, il ragazzo di 23 anni che sabato sera ha perso il controllo del suo Suv piombando addosso a un gruppo di ragazze, di cui una incinta. Lo ha deciso il gip Cinzia Perroni al termine dell'interrogatorio di convalida dell'arresto.

Bottaro, difeso dagli avvocati Pietro Bogliolo e Matteo Carpi, ha ammesso di andare a una velocità superiore a quella consentita in quel tratto. "Andavo tra i 55 e i 60 all'ora - ha detto davanti al magistrato - quando mi è caduto il telefonino e mi sono chinato a raccoglierlo. Sono davvero dispiaciuto per quanto successo".

Il ragazzo ha detto di essere sceso dalla macchina dopo l'urto e di avere spostato la moto e la macchina con il suo amico per liberare le ragazze rimaste incastrate. "Quando ho visto il sangue e la gamba rotta della ragazza mi sono spaventato. Ho pensato di avere fatto la cavolata più grossa della mia vita e sono fuggito", ha continuato.

Bottaro ha anche detto di avere pensato di togliersi la vita quella sera. "Sono andato nel bosco e piangendo ho vagato per ore. Poi ho sentito la voce di mia sorella e di mio padre e sono andato incontro alla polizia, non mi stavo nascondendo".

Uno dei testimoni ha mostrato alla polizia un video che Bottaro aveva postato alcuni giorni prima mentre correva verso via Ferregiano a velocità sostenuta. Per gli investigatori delle volanti e della polizia municipale, il giovane era solito correre.

A bordo della macchina c'erano due amici che dopo essersi presentati in questura sono stati denunciati per omissione di soccorso. Secondo i tre non c'era nessun altro a bordo, mentre un testimone parla di un quarto giovane sulla macchina.

(Unioneonline/v.l.)
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