La polizia di Bologna ha sgominato una banda composta da ragazzi ritenuti autori di episodi di violenza.

Il gruppo di giovani pachistani - alcuni anche minorenni - si è reso responsabile in particolare di due aggressioni con l'uso di armi da taglio e corpi contundenti. In un caso si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva.

Il primo episodio risale all'agosto dell'anno scorso in via Indipendenza. Un 19enne di origine romena è stato accoltellato alla schiena e ha riportato una prognosi di 30 giorni. Gli agenti del commissariato "Due Torri - San Francesco" hanno individuato e denunciato due maggiorenni pachistani e identificato inoltre altri 10 presenti.

L'altra aggressione, a dicembre, è avvenuta nei giardini di Corticella. Tre giovani pachistani sono stati accerchiati e poi picchiati con tirapugni, catene, e con l'uso di coltelli da un gruppo di circa 15 ragazzi.

Uno dei feriti, un 20enne, aveva raccontato di essere rimasto vittima di un agguato: contattato su Facebook da due profili, questi gli avevano intimato di interrompere la relazione con una giovane della sua stessa etnia e, per risolvere la questione, gli avevano dato un appuntamento al quale si era presentato con due connazionali. Il 20enne e uno dei suoi amici hanno riportato ferite multiple con prognosi di 15 giorni, il terzo era riuscito a fuggire.

Grazie anche agli accertamenti da parte della Polizia postale, gli agenti hanno visionato, nel corso delle indagini, un video su TikTok nel quale comparivano alcuni indagati con una colonna sonora e la scritta sovrimpressa "Ak-47-gang" "Italy-Bologna". L’indicazione "AK47" ha permesso di individuare ulteriori correlazioni tra tutti i profili in quanto accomunati dal medesimo segno identificativo del gruppo d’appartenenza.

Il tatuaggio usato come "simbolo identificativo" (foto Polizia)
Il tatuaggio usato come "simbolo identificativo" (foto Polizia)
Il tatuaggio usato come "simbolo identificativo" (foto Polizia)

Le foto acquisite dalle varie identità virtuali sono risultate poi compatibili con i caratteri fisionomici delle persone descritte dalle vittime.

Sono quindi scattate le perquisizione nei confronti di 11 pachistani, 5 dei quali minori, ritenuti responsabili di entrambi gli episodi, indagati in concorso per i reati di lesioni aggravate, rapina, nonché possesso ingiustificato di armi.

(Unioneonline/s.s.)
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